Una storia di rigenerazione
Evelina, trovandosi sola e in una situazione di grande sconforto, aveva compiuto un gesto "estremo". Presentandosi un giorno nel Centro nutrizionale Tupendane, a Bukavu, aveva chiesto a una mamma in coda di tenerle un istante il suo neonato. Ma non tornò a riprenderlo, nella speranza che il suo bimbo avesse la fortuna di trovare qualcuno che potesse assicurargli una vita migliore. Il giorno dopo, in preda al rimorso, è tornata. L’abbiamo accolta con dolcezza, parlando a lungo per poter conoscere a fondo la sua situazione. Evelina aveva circa 18 anni e, come tante altre ragazze, aveva sofferto molto fin dall’infanzia. Rimasta orfana a due anni, era rimasta col nonno, che non era in grado di accudirla. Una zia materna l'aveva presa in casa sua a Bukavu, fino all'età di 7 anni. Poi, non avendo i mezzi per mandarla a scuola, l'aveva affidata a un'altra sorella che era in condizioni economiche migliori. Così, ha frequentato la scuola elementare e media. Fu allora che divenne ragazza-madre con un primo figlio. Con fatica le perdonarono la scappatella. Due anni dopo, però, ebbe una seconda gravidanza. Per paura, abbandonò lei stessa la famiglia, cercando di arrangiarsi in uno dei quartieri più degradati di Bukavu. Trovandosi sola con un bimbo di due anni e un altro appena nato, lo sconforto l’aveva travolta. Aveva bisogno di conforto e di serenità. L'abbiamo accolta volentieri nella Casa-Famiglia assieme ai suoi due bimbi. In questo clima sereno, con accanto le altre mamme, Evelina è rinata. Aiuta le altre mamme nei vari lavori della Casa e dedica un po' di tempo ai bimbi più piccoli che non vanno ancora a scuola.