Una spedizione originale: In Indonesia con Laura Scaglia
Oggi non è difficile incontrare gruppi che vanno “a fare un’esperienza missionaria”, magari attratti dalla presenza di un missionario loro familiare. Li spinge il desiderio di conoscere meglio l’ambiente e la gente tra cui i missionari vivono. Solo chi lo ha provato può dire quanto questa esperienza sia piacevole e utile, per i visitatori e per i missionari. Personalmente ho visto che quando sacerdoti diocesani e missionari si incontrano in missione, si crea subito un clima di simpatia umana e pastorale; e così dev’essere tra “operai che lavorano nella stessa vigna del Signore”.
All’origine del viaggio
La signora Miranda di Brisighella, in provincia di Ravenna, sorella del defunto saveriano padre Ermanno Santandrea, mi aveva chiesto di accompagnarla alla sua tomba a Padang, in Indonesia, dove riposa da otto anni. Mi sono sentito coinvolto in questo gesto di amore, anche perché, dietro a questa visita c’era anche una motivazione di solidarietà missionaria: voleva andare a fare qualcosa che suo fratello, stroncato prematuramente, non aveva potuto realizzare.
La notizia di questo viaggio è giunta fino a Bassano Bresciano, alle orecchie della signora Laura, sorella di padre Lorenzo Scaglia, un altro caro saveriano improvvisamente stroncato il 3 agosto scorso in Indonesia, mentre era in piena attività. Anche lei desiderava andare a pregare sulla tomba del fratello e dare una mano all’opera che più gli stava a cuore. Ho presentato il programma del viaggio ai superiori, che subito mi hanno dato tutto il loro appoggio e incoraggiamento.
La missione coinvolge
Non sono riuscito a far esprimere alla signora Laura Scaglia e a sua figlia Giuliana le emozioni che hanno provato nel vedere le opere realizzate dal loro missionario padre Lorenzo. Io mi limito a fare un po’ di cronaca.
Padre Scaglia ha svolto un’attività soprattutto educativa e sociale. A Padang, nell’isola di Sumatra, ha costruito vari edifici scolastici, la casa della gioventù, un palazzetto dello sport per mille posti, che è stato ri-battezzato come “Gedung Scaglia” - Palazzo Scaglia. A Jiakarta, nell’isola di Giava, ha costruito due opere che hanno nomi evangelici: “Monte delle beatitudini” e “Matteo 25”. Si tratta di un complesso di casette per i senzatetto e un ambulatorio in cui 35 medici volontari, a turno, sono a disposizione per i tanti poveri che hanno bisogno di visite e di medicine. Solo il 25 per cento degli assistiti sono cattolici; gli altri sono musulmani; ma la carità non sta ...a guardare queste cose!
Non si è trattato di un viaggio turistico né di vacanze in luoghi esotici.
È stata un’esperienza missionaria, che unirà più profondamente le famiglie alle popolazioni che i missionari amano e aiutano.