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Nel lontano 1910, papa Pio X creò la prefettura apostolica dell’Alto Solimões, divisa dalla diocesi principale dell’Amazzonia e affidata ai frati cappuccini dell’Umbria. Nel 1950 essa divenne “prelazia” (una specie di “mega-diocesi”) e, nel 1992, diocesi. Quest’anno celebra 25 anni, nozze d’argento! La diocesi dell’Alto Solimões confina con la Colombia e il Perù. Si trova quindi nella triplice frontiera: Brasile, Colombia, Perù.

Unità e condivisione

Tabatinga è la sede diocesana, dove vivono insieme il vescovo emerito, mons. Alcimar Caldas Magalhães, e l’attuale vescovo, mons. Adolfo Zon Pereira, saveriano. È una testimonianza meravigliosa di unità e condivisione.

Composta da otto parrocchie, la diocesi ha una popolazione di circa 250mila persone, in un territorio vastissimo, come un terzo dell’Italia! Degli abitanti, quasi 60mila sono indigeni, di undici etnie e di differenti lingue e culture. Nella valle dello Javarí ci sono ancora villaggi “isolati”, dove gli indios non sono mai entrati in contatto con la società brasiliana.

La diocesi possiede solo otto presbiteri diocesani, due provengono dalle rispettive chiese di origine (fidei donum), due saveriani e otto cappuccini, 20 in tutto. Nonostante questi numeri ridotti, il Signore continua a donarci numerosi religiosi e religiose, membri di nuove comunità, laici e laiche coinvolti nella nostra missione “oltre le frontiere”.

Continuiamo ad avanzare “verso le acque sempre più profonde” del fiume Solimões. La messe è grande e gli operai sono pochi.

 

Chi è mons. Adolfo Zon

Mons. Adolfo, vescovo saveriano della triplice frontiera dell’Amazzonia (Brasile, Colombia e Perù), dice: “A partire dalla presenza sarà possibile testimoniare il vangelo; è necessario formare meglio i laici, affinché la chiesa si manifesti sempre di più anche attraverso di loro”.

Ciò che meno passava per la testa di mons. Adolfo, quando arrivò in Brasile nel lontano 1993, era che un giorno sarebbe diventato vescovo, un servizio che ha cominciato a svolgere come coadiutore dell’Alto Solimões l’8 novembre 2014. In seguito, nel maggio 2015, Adolfo è diventato responsabile di questa diocesi, in piena Amazzonia brasiliana.

Il religioso saveriano, nato in Spagna a Seixalbo (Ourense) nel 1956, segue la vita ecclesiale di un territorio di quasi 132mila chilometri quadrati. Visita le comunità percorrendo fiumi impetuosi e con un’enorme portata d’acqua.

La sua priorità è, in un primo momento, conoscere bene la realtà e le comunità, in vista di un’evangelizzazione più efficace, che sappia inculturare la Bella Notizia del Regno.



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