Un quadro per un sorriso: Missione, insegnamento reciproco
Nel salone di Macomer, nell'ambito delle iniziative di solidarietà natalizia, Marika Mura ha esposto i "quadri del sorriso". Marika, 27enne di Macomer, laureata in lingue, si è specializzata a Manchester con un master sulle crisi alimentari.
Nel luglio 2010 ho accettato di aderire al progetto di un'organizzazione non governativa, grazie alla quale sono partita per lavorare come volontaria in un villaggio della Tanzania. Attualmente, sono impegnata per l'ong americana "Newton Tanzania Collaborative", che si occupa di sviluppo sostenibile e istruzione. In realtà si potrebbe chiamare anche "Macomer Tanzania Collaborative", perché ho coinvolto anche le scuole e i giovani di Macomer.
Kwala chiama, Macomer risponde
I quadri esposti sono stati prodotti da artisti della Tanzania ed esprimono la passione per la vita e le bellezze naturali del Paese nella cultura masai. I quadri sono stati portati a Macomer insieme a me da Luca Pala, Luca Scarpa e Paolo Abis. Tutti abbiamo avuto la possibilità di conoscere ed entrare in contatto con la vita, la cultura e la popolazione di Kwala. È un villaggio di circa tremila persone che vive per lo più di semplice agricoltura. La speranza si legge nei sorrisi dei bambini, negli sguardi sereni degli anziani e nella positività con cui si guarda alla vita, nonostante mille difficoltà.
Questa passione mi ha spinto a voler creare un ponte tra il villaggio di Kwala e Macomer per uno scambio culturale, con la speranza di poter offrire a questo popolo opportunità per una vita e un futuro migliori. Il ricavato dei quadri venduti servirà per aiutare le popolazioni del villaggio e le due scuole. L'obiettivo principale è quello di migliorare le condizioni di vita degli studenti, aiutandoli a continuare gli studi.
Vitalità oltre le difficoltà
Sono andata inizialmente in Tanzania per vivere un'esperienza di soli due mesi. Ma in poco tempo la mia vita è cambiata così tanto che il desiderio di continuare le attività iniziate mi ha portato a coinvolgere i miei compaesani.
Kwala è un villaggio di capanne situato nella zona interna, a 80 chilometri dalla cittadina di Dar es Salaam. È una minuscola realtà in cui non c'è l'acqua corrente e l'elettricità è un bene di lusso. Il caldo costante e la sabbia o il fango durante la stagione delle piogge contribuiscono a renderlo un luogo faticoso e scomodo.
A rendere tutto un po' più romantico e primitivo sono gli spostamenti in motocicletta, la raccolta quotidiana dell'acqua e il fuoco a legna per cucinare. Ogni piccolo disagio però è cancellato dalla grande vitalità della popolazione indigena. La musica non manca mai, né mancano i mille saluti della gente che incontro per la strada. I bambini corrono scalzi da una parte all'altra, vogliono essere presi in braccio e sorridono felici.
La mia vita è cambiata
Ho sempre pensato che la felicità di ognuno di noi risieda nella felicità di chi ci sta attorno. È questo che mi ha spinto a proseguire la mia esperienza. Il fatto di sentirmi utile, il poter dare qualcosa agli altri e trasmettere le mie conoscenze, anche se piccole, mi sostiene nella fatica. Le persone mi danno conforto e fiducia; anche loro hanno cambiato la mia vita.
L'insegnante è una figura molto importante in Tanzania. Rappresenta un modello di riferimento ed è l'unica possibile alternativa alla vita dei campi e all'allevamento. I ragazzi della scuola si nutrono unicamente di "ugali", una specie di polenta bianca di farina di mais e acqua, accompagnata da fagioli sconditi.
Il mio desidero è che tutti i miei alunni studino la sera senza sentire la fame e abbiano penne, matite, quaderni e libri a sufficienza. Il ricavato della vendita dei "quadri per un sorriso" mi permetterà di riparare il parco-giochi della scuola elementare e di aiutare diversi studenti nelle due scuole.