Un importante incarico
Carissimi amici lettori, con gioia e gratitudine desidero condividere con tutti voi una nuova fase della missione a cui sono stato chiamato. Dopo le intense tappe del Brasile prima e del Mozambico poi, da circa quatto anni svolgo il mio servizio come economo nella comunità di Desio.
Da sempre, la presenza saveriana in terra brianzola ha contribuito a formare e accompagnare il caratteristico dinamismo missionario delle variegate realtà disseminate nel territorio. Due anni fa, è pervenuta una richiesta di collaborazione da parte dell’Ufficio diocesano per la pastorale missionara di Milano. Dopo lungo discernimento, il superiore regionale, p. Rosario, mi ha proposto di lavorare fianco a fianco con il responsabile di tale Ufficio, ora guidato da don Maurizio Zago. Sorpresa totale! Mai più avrei pensato di offrire il mio servizio di animazione nel cuore strategico della pastorale arcidiocesana! Tanto più che per la prima volta l’opportunità veniva offerta a un religioso di un Istituto missionario!
La diocesi ha 7 zone pastorali, 1107 parrocchie, 72 Decanati, innumerevoli comunità e Unità pastorali, gruppi missionari e dinamiche realtà missionarie. Mi pareva un compito immane. Un senso di inadeguatezza mi ha accompagnato sin dai primi passi della mia presenza in una chiesa avviata in un radicale processo di riforma. Qui la si chiama Chiesa dalle genti, discepola missionaria in permanente stato di missione, capace di mantenere uno sguardo sugli immensi orizzonti della missione universale e allo stesso tempo procedere coraggiosamente nell’auspicato processo di conversione pastorale, in chiave missionaria.
Tutto mi sembrava troppo per il poco tempo che potevo mettere a disposizione e per la scarsa conoscenza della vasta rete di contatti e iniziative che gravitano attorno all’Ufficio missionario. Abitare questa sproporzione, tra i molteplici servizi e le esigue risorse umane, sarebbe stato impossibile senza la Grazia di Dio e la collaborazione qualificata di un gruppo di laici, presbiteri e religiosi davvero motivati e appassionati per la missione di Gesù e per il suo popolo.
Devo ringraziare pubblicamente i due responsabili che si sono alternati alla guida dell’Ufficio Missionario, don Antonio e don Maurizio, perché mi hanno fatto sentire a casa, creando sin dall’inizio buone prospettive di collaborazione. Non di meno, la presenza qualificata e umanizzante di Raffaella Rosso e Morena Marzorati, le due segretarie che compongono la nostra Equipe e che chiamiamo affettuosamente “la memoria storica” dell’Ufficio, che aiutano con efficacia e creatività la gestione operativa e riflessiva di tutte queste attività con il supporto di alcune volontarie.
Ho provato anche un senso di libertà, per il fatto che lo stesso Gesù ce l’ha trasmesso: “Nessuno è profeta in patria!”. Per cui sono libero nel servire con generosità, disponibile nel mettermi in discussione e nell’apprendere altre modalità di vivere la stessa missione, aperto a inserirmi in un processo di conversione e offrire il mio contributo non come specialista, ma come viandante e uditore della Parola, felicemente sorpreso nello scoprire la continuità tra la missione universale e quella di tutti i giorni, leggero e sobrio nel percepire l’azione dello Spirito Santo e nel dare meno enfasi ai risultati personali, grato per dedicare questo tempo e spazio di servizio con libertà interiore, cosciente della limitatezza dei miei mezzi e del desiderio di poter un giorno ritornare dove ho imparato a condividere il sogno di Dio, una nuova umanità senza esclusi. Questo era ed è ancora il testamento consegnatoci da S. Guido Maria Conforti.