Anche la morte è vita. Siamo partiti da questa affermazione, con il gruppo delle donne di Azione cattolica della parrocchia San Paolo di Fondi, le cosiddette “Adultissime”, per rendere viva la memoria della signora Lena Todoli Di Russo, salita al cielo un anno fa, accasciandosi sul pavimento della nostra chiesa parrocchiale subito dopo aver ricevuto la santa Comunione.
Schiettezza romagnola!
Era una domenica mattina e Lena non mancava mai alla Messa delle 8, pronta per animare la preghiera dei salmi e le letture nella liturgia della Parola. Sulla porta della chiesa si era incontrata con la mia anziana mamma Franca e si erano abbracciate. Aveva detto:
“Andiamo avanti con i nostri acciacchi, facciamo la volontà di Dio: siamo nelle sue mani”.
La signora Lena, romagnola originaria di Forlì, non aveva mai dismesso, nonostante i tantissimi anni passati qui al meridione come insegnante, madre e sposa, quel suo carattere di franchezza e anche di pacatezza, proprio di una ricercatrice costante della verità, ma tipico anche della sua regione d’origine. Conosciamo bene la schiettezza dei romagnoli!
Lo spirito missionario
La signora Lena aveva anche uno spirito missionario profondo e molto ancorato nelle sue convinzioni di fede. Non guardava solo alla sua famiglia, ai suoi alunni e alla sua parrocchia, ma il suo sguardo andava oltre le frontiere. Amareggiata, spesso mi ripeteva: “Potessi fare di più per alleviare le sofferenze e le miserie di tanti miei fratelli e sorelle che soffrono la fame o che sono condannati a fuggire dagli orrori delle guerre!”.
Era entusiasta e fiera dei suoi due bambini che, con un’adozione a distanza, stava crescendo. Come madre e insegnante attenta e premurosa, cercava sempre di sapere, scrivendo loro lettere affettuose e dando loro piccoli consigli. Li amava e ne parlava con tanta fierezza alle sue amiche, invogliandole a fare lo stesso.
''Adultissime'' per i giovani
Lo scorso 21 luglio abbiamo celebrato il primo anniversario della sua “nascita” in cielo, in una chiesa parrocchiale stracolma di persone amiche, venute a pregare, ma soprattutto “per non perdere la memoria”. E di comune accordo con le “Adultissime” e il figlio e le figlie della signora Lena, ci siamo detti di ricordare Lena pensando al futuro.
Così abbiamo deciso di collaborare con i saveriani della “Cité des Jeunes” di Kindu, nella repubblica democratica del Congo. La loro grande voglia di aiutare la gioventù di Kindu ci ha spinti a condividere in pieno la loro missione a favore della formazione ed educazione.
Volendo allora ricordare Lena, soprattutto come madre e insegnante, abbiamo chiesto ai saveriani p. Rino, p. Mario e fr. Lucio di dedicare a lei una delle aule che stanno costruendo.
''Anche la morte è vita''
La risposta non si è fatta attendere. Ci ha scritto p. Rino Benzoni: “La vostra proposta l’abbiamo inserita in una richiesta che ci è giunta proprio in questi giorni da un prefetto di una scuola che funziona al pomeriggio. I giovani non amano andare a scuola nel pomeriggio, per cui la scuola fa fatica. Dal momento che noi abbiamo varie aule non ancora finite, ci ha chiesto se può venire da noi, in attesa che possano costruirsi la loro scuola… Tenendo presente che la signora Lena era insegnante, credo che la cosa faccia piacere dal cielo anche a lei” (p. Rino, 14 luglio 2014).
Così il sogno si è avverato. Ma questo è solo l’inizio. Diamo una mano a far crescere speranza e amore in una zona assai difficile della regione di Maniema, sulle sponde del maestoso fiume Congo.
Anche la morte è vita!
