SUD/NORD NOTIZIE
Non solo Mediterraneo
Sud Sudan. “Abbiamo conosciuto la guerra in passato, ma la crudeltà che sperimentiamo oggi non ha eguali”. Così raccontano alcuni rifugiati sud sudanesi che dallo scoppio della guerra civile nel 2013 sono stati costretti ad abbandonare le proprie case; in totale quasi 2 milioni di persone… Ma l’arrivo nei campi di accoglienza non significa affatto la fine di un incubo. “È come essere prigionieri nel proprio Paese - hanno detto - tra violenze e soprusi”.
• Marocco. Diversi migranti sfrattati dagli appartamenti che occupavano nel quartiere di Bujalef, sono stati accolti nella cattedrale di Tangeri. Il sagrato è stato aperto per accogliere gli sfollati e si è fatto in modo che tutti avessero qualcosa da mangiare.
• Fondi tagliati. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) dovrà ridurre l’assistenza alimentare ai rifugiati siriani in Libano e in Giordania, a causa di mancanza di fondi. La Giordania, se non riceverà fondi entro agosto, dovrà sospendere tutta l’assistenza ai rifugiati siriani che vivono fuori dai campi, lasciando quasi mezzo milione di persone senza cibo.
Guardia alta…
• Ebola non ancora sconfitta. Sia in Liberia che in Sierra Leone si segnalano ancora alcuni casi di ebola. Capita, infatti, che alcune persone evadano dalla quarantena cui sono costretti e tanti facciano fatica a fidarsi del sistema sanitario e delle cure, considerate, anzi, l’origine del problema. Insomma non è ancora il momento di abbassare la guardia, ma di rimanere all’erta, migliorando gli interventi. Il virus ebola ha colpito quasi 27mila persone e fatto più di 11mila morti.
• Burundi: situazione confusa. La situazione è sempre più confusa ed è difficile districarsi tra le voci che circolano nel Paese. Una cosa è certa: in Burundi ci sono continui episodi di violenza e 200mila rifugiati all’estero! Anche l’esercito si è spaccato sulla possibilità che il Capo di Stato uscente possa rimanere al potere dopo la scadenza del suo secondo mandato. Nel frattempo le elezioni presidenziali, previste il 15 luglio, sono state posticipate al 21 luglio.
Nessuno è profeta in patria
• Brasile: indigeni ignorati. C’è stato un grave aumento di violenze e violazioni commesse contro i popoli indigeni in Brasile nel 2014, in particolare omicidi, suicidi, morti per mancanza di assistenza sanitaria, mortalità infantile, invasioni dei territori, sfruttamento illegale delle risorse naturali, omissioni e ritardi nella regolarizzazione delle terre indigene. Questo è il drammatico risultato dell’ampio e dettagliato rapporto “Violenza contro le popolazioni indigene in Brasile 2014”, che il Consiglio indigenista missionario (CIMI) ha presentato il 19 giugno. Purtroppo, le promesse fatte dal governo centrale per trovare una soluzione alla ‘questione indigena’ sono rimaste sulla carta…
• Filippine: record desolante. Negli ultimi mesi, le Filippine hanno avuto un gran numero di uccisioni tra gli attivisti delle popolazioni indigene e dei contadini. La maggioranza delle violazioni è stata commessa nell’isola di Mindanao. In generale, è preoccupante lo stato dei diritti umani affrontato dalle popolazioni indigene, da contadini, lavoratori agricoli e da altri che nelle comunità rurali stanno difendendo il diritto alla terra e alle risorse.
• Mariam è tornata a casa. Mariam Sankara (nella foto) vedova dell’ex-presidente del Burkina Faso Thomas Sankara, icona libertaria di una rivoluzione culturale e politica tuttora in corso, è tornata a casa dopo 27 anni d’esilio in Francia.
È stata accolta da una folla in festa e ora la aspettano due importanti prove: riunire i "sankaristi" e testimoniare al processo sull'omicidio del marito.
