Sono tanti i terreni di missione
Mi presento: sono un saveriano tarantino, ho 45 anni e lavoro in Giappone da tredici. Attualmente, mi trovo nella diocesi di Osaka, seconda città del Giappone con circa 9 milioni di abitanti. Sono parroco in due parrocchie nella città di Amagasaki, che fa parte dell’area metropolitana di Osaka.
Pastore di due parrocchie
Le due parrocchie sono composte prevalentemente da cittadini giapponesi. Nella parrocchia cittadina di San Paolo i fedeli giapponesi sono 600; quelli stranieri 300. Nella parrocchia di San Giuseppe in Sonoda (frazione di Amagasaki), il numero dei fedeli giapponesi è di 350 unità, mentre i fedeli stranieri sono circa 50.
La città di Amagasaki ha una popolazione di 430mila persone. Considerando il rapporto numerico con i cristiani, si capisce subito qual è la sfida: proclamare il vangelo alle tante persone che ancora non lo conoscono. In realtà, questo è valido per la diocesi di Osaka e, in generale, per tutta la chiesa in Giappone. Infatti, la popolazione del Giappone è sui 128 milioni, di cui appena 1 milione sono cristiani: meno dell’1%.
Corsi per tutti e… internet!
Di conseguenza, le attività parrocchiali sono improntate all’accoglienza e alla missione.
Per esempio, oltre al corso di catecumenato, offriamo incontri settimanali di introduzione al cristianesimo per tutti coloro che sono interessati a conoscere, e che non necessariamente vogliono essere battezzati.
Un altro esempio è la homepage della parrocchia (www.amagasaki.net). Questa è un ottimo mezzo di comunicazione, che aggiorniamo settimanalmente con notizie delle varie attività parrocchiali, con invito a parteciparvi, e con altri contenuti tematici, come i video delle omelie domenicali e vari articoli e testimonianze…
L’impegno nella scuola
Oltre alla responsabilità di queste due parrocchie, sono impegnato anche nel mondo della scuola. Da circa sei anni, dopo aver conseguito il titolo di studio necessario per l’insegnamento in Giappone, ho un incarico presso la scuola “Maria Ausiliatrice”, delle suore salesiane di Osaka. Anche quest’attività è tipicamente missionaria. Infatti, su una popolazione scolastica dell’istituto - che va dall’asilo alle superiori - di circa 2mila unità, gli studenti cristiani sono meno di una ventina.
Nella scuola, l’annuncio del vangelo più che essere esplicito è soprattutto improntato alla condivisione con i ragazzi e con le famiglie dei valori e del modo cristiano di pensare e di vivere.
È un lavoro che forse non porta frutti immediati, ma credo che, alla lunga, creerà una terreno fertile dove il seme del vangelo attecchirà e porterà molto frutto.
Ovunque lo stesso spirito
Ci sarebbe ancora molto altro da raccontare sulla missione che svolgo insieme a tutti gli altri saveriani in Giappone, ma penso che l’importante sia non perdere mai lo spirito che ci porta ad annunciare il vangelo; soprattutto non dimenticare che ci sono ancora posti al mondo, come il Giappone, dove la stragrande maggioranza della gente ancora non conosce Gesù.
Perciò termino questo mio breve scritto con l’invocazione tanto cara al nostro fondatore san Guido Conforti: “Sia da tutti conosciuto e amato nostro Signore Gesù Cristo!”.