Signore, fa' che io ci veda!
La nostra garanzia non fallisce
In questo periodo, noi missionari facciamo a tutti voi i migliori auguri di una felice Pasqua. Vogliamo augurarvi che la Pasqua diventi l'esperienza di una vita rinnovata, con una gioia enorme. Non è un semplice augurio, fatto di parole.
È una garanzia che abbiamo ricevuto e di cui siamo consapevoli.
Non è un pezzo di carta
Garanzia è un vocabolo che oggi si usa spesso. Esprime desiderio di sicurezza e di tranquillità. Così vogliamo la garanzia per una cosa acquistata: un foglio di carta che ci assicuri il buon funzionamento del prodotto o almeno la sua sostituzione o riparazione, in caso di difetto o di guasto. Tutti siamo in cerca di garanzie , perché viviamo nel dubbio e nell'incertezza. Un futuro insicuro, non garantito, ci mette paura.
Faccio un esempio. Chi prega perché vuole essere guarito da una malattia, nella propria guarigione cerca una garanzia di Dio, una specie di condizione per riconoscere che Dio esiste e mi vuole bene. Se non guarisce, egli pensa di non avere la garanzia sufficiente che l'immagine di Dio annunciata dal vangelo sia autentica. Il suo dubbio sull'esistenza di Dio e sulla sua bontà sarà comunque giustificato?
Possiamo noi chiedere a Dio una garanzia ?
Il cieco di Gerico insegna
Il vangelo ci parla dell'incontro tra Gesù e il cieco di Gerico. Era cieco dalla nascita. Potremmo dire, un difetto di fabbricazione! Aveva con sé la garanzia : la certezza che davanti a sé passava chi lo poteva guarire. La sua garanziadi poter vedere non consisteva nella possibilità di aprire o meno le palpebre, ma nel credere nell'esistenza della luce. Grazie alla Luce, egli certamente potrà vedere il mondo e gli uomini, la vita e la gioia. Per il cieco di Gerico non era una cosa strana gridare al Messia con tutto il fiato che aveva in corpo: “Fa che io veda!”. Infatti, la garanzia della sua guarigione stava proprio nel sapere che davanti a lui passava il Messia.
La vera garanzia della guarigione del nostro cuore e della nostra vita è la presenza di Dio, il passaggio di Dio davanti a noi. Specialmente quando diventiamo anziani o ci ammaliamo, possiamo avere sentimenti di incertezza e di paura pensando al futuro. Come per il cieco di Gerico, anche per noi la vera garanzia è il Signore risorto che vive con noi.
Una garanzia... “solare”
Anche noi saveriani della casa madre di Parma cerchiamo la garanzia che il nostro lavoro missionario abbia successo e che tante persone, grazie alla nostra testimonianza, abbiano conosciuto il Signore e la gioia della salvezza. Desideriamo passare gli ultimi anni della vita in discreta salute; avere una garanzia che la nostra inattività, per l'età avanzata o per malattia, possa essere utile ancora a qualcosa e a qualcuno; che i nostri ideali continuino a sostenerci, anche se le forze diminuiscono.
Ma la garanzia di tutto questo non sono le nostre capacità o abilità, né la nostra salute fisica o mentale. La garanzia è l'esistenza di un Sole che ogni giorno sorge e risplende sul mondo, lo illumina e lo riscalda. È il Signore misericordioso, che è risorto dalla morte e ci accompagna ogni momento della vita.