Skip to main content

Scuola di Missione: Alla scoperta della missione

Condividi su

Spiritualità missionaria /1:

L’arte di essere missionari si può imparare, ma gli uomini non la possono insegnare. Ci possiamo comunque aiutare, come gli scolari che si aiutano a capire le lezioni della maestra. Un primo passo è quello di scoprire in quali occasioni siamo “naturalmente” missionari.

Ricordo un pomeriggio, ero nella chiesa di Santa Croce a Parma, con una bambina di sei anni. La chiesa era avvolta nella penombra. Alcune candele ardevano solitarie. Alla poca luce, quella bambina ha intravisto la figura di un grande Crocifisso. I suoi occhi si sono aperti a meraviglia e compassione, mentre con la manina mi indicava e diceva:

“Guarda, è Gesù!”.

Lì ho cominciato a capire. Quando una mamma porta il bambino o la bambina in chiesa e spiega e racconta, e suscita in lui o in lei compassione, affetto, preghiera...: in quel momento quella mamma sta facendo missione. Quella bambina che tenevo per mano, mi mostrava quanto bene aveva operato in lei chi le aveva fatto vedere il Crocifisso e le aveva raccontato il dolore e l’amore di Gesù per noi.
Aveva mosso il suo piccolo cuore innocente a un sentimento sacro di pietà e amicizia.

Momenti come questo sembrano di poco conto, e invece sono dei miracoli. Ognuno di noi sa che il suo rapporto con Cristo si fonda proprio su quelle piccole ma profonde esperienze vissute da bambino: davanti a un quadro o a una statua, in chiesa o in casa, in paese o in campagna. In quelle esperienze, gli affetti più profondi, come quelli tra genitori e figli, ci hanno aiutato a incontrare l’amore di Cristo.
Le parole di quella bambina mi sono rimaste nel cuore.

Con la sua fede, ancora forse inconsapevole, lei costruiva la mia fede di sacerdote e missionario. Chi ha potuto offrire ai bambini queste esperienze, chi ha visto i loro atteggiamenti o ha sentito le loro parole e il loro cuore, sa che quei momenti sono pieni di Spirito Santo. E ha ricevuto nell’anima, anche se solo per un attimo, una gioia speciale.

Prima lezione di una scienza che non si può insegnare con parole umane. E ora, il primo compito: ripensiamo ai momenti come questi, che abbiamo vissuto come attori o come spettatori.

Riportiamoli alla luce dal tesoro della nostra memoria; riviviamo quanto abbiamo provato; scopriamone la bellezza. E immaginiamo anche la prossima occasione: quali atteggiamenti vorremmo avere in cuore, quali parole useremo e con quale tono di voce, per dipingere, nel cuore di un bambino, quel Volto che da tanto desidera parlargli?



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 20809.13 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Novembre 2011

Musica e immagini per S. Guido

Perché la chiesa proclama "santi" alcuni suoi fedeli? Non ce ne sono già abbastanza di santi e beati per continuare a farne di nuovi? Lo fa forse p...
Edizione di Maggio 2020

Caro p. Gerardo, che ne sarà di noi?

Caro p. Gerardo, ti ricordi quando ci siamo visti l’ultima volta al GAMS di Cremona? Era il 5 febbraio, il mio compleanno, e tu mi hai regalato un ...
Edizione di Dicembre 2017

Cos’è cambiato?

È tornata puntuale in Sabina la giornata di preghiera e riflessione in ricordo di p. Fiore D’Alessandri Anche quest’anno ci siamo riusciti! Il...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito