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Saverio: Conversione e missione

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Nelle sue molte lettere, due volte soltanto, forse tre, Francesco Saverio ricorda la parola che lo ha lanciato sulla strada della santità e della missione: “Quale vantaggio avrà l'uomo a guadagnare il mondo intero, se poi ci rimette la vita?” (Mt 16,26) .

Scrivendo dall'India, egli consiglia al re del Portogallo di meditarla ogni giorno, per quindici minuti (lettera 63.4) . E lo ripete ai suoi “compagni” gesuiti scrivendo loro dal Giappone (lettera 90.25) : “Ricordatevi sempre quella parola del Signore che dice: Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l'anima sua?”.

Le biografie del Saverio ci dicono che Ignazio la ripeteva al giovane studente di Navarra, fino a farla diventare - questa parola - la ragione e la spinta per la sua conversione: dal sogno di una carriera brillante e redditizia, alla consacrazione a Dio in povertà. Conversione, ma non solo. Questa parola era anche il fondamento e la radice del suo ardore missionario.

A ben meditare, quella parola cambia l'obiettivo e il senso della vita.

Si tratta di cambiare bersaglio per vincere. Si tratta di puntare su un altro centro per vivere in pienezza.

La prima lettera che ci è rimasta di Francesco è scritta a suo fratello maggiore per chiedere soldi, proponendo di vendicarsi di falsi amici che hanno parlato male di lui. Poco prima aveva chiesto di avviare le pratiche per avere un posto d'onore e ben retribuito per quando, una volta laureato, sarebbe tornato in patria. Francesco era il centro; il proprio interesse e benessere era la sua meta. Guadagnare il mondo per se stesso: ecco la vita!

Dall'India e dal Giappone non si stanca mai di ripetere che il missionario deve “diffidare completamente di sé e fidarsi moltissimo di Dio; riconoscere in sé le proprie debolezze; umiliarsi molto, sconfiggendo sempre se stesso, ponendo un grande e solido fondamento in Dio” (lettera 90.7,8,21) . Il centro è cambiato, l'obiettivo non è più “guadagnare il mondo”, o almeno parte di esso. Dall'io a Dio, dalla fiducia in se stesso al “confidare interamente in Dio”.

Ma la conversione è anche chiamata alla missione. “Quale vantaggio avrà l'uomo a guadagnare il mondo intero, se poi ci rimette la vita? “Se uno vuol venire con me, deve rinunciare a vivere per se stesso, prendere la sua croce e venire dietro a me. Chi infatti vuol salvare la sua vita la perderà; chi invece perde la sua vita per me la troverà”.

Esci da te stesso; smetti di pensare solo a te stesso. Parti verso i fratelli e le sorelle per annunciare loro la possibilità di una vita diversa, di una vita vera: quella che si guadagna seguendo Gesù di Nazaret. “Guadagnare il mondo” non giova; quello che giova è salvare l'anima, l'anima propria e quella altrui.

Vale per ogni persona, per ogni comunità e per la chiesa intera: missione è rinunciare a vivere per se stessi.



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