Riscoprire la Bellezza!
Si dice che “la bellezza salverà il mondo”. Tra le caratteristiche che qualificano l’immagine di Dio, certamente la bellezza è una delle prerogative. Non sono poche le occasioni in cui anche nella Bibbia si attribuisce a Dio quella bellezza che coinvolge l’uomo. Infatti, se guardiamo un paesaggio, è allontanandoci in parte da esso che lo cogliamo nel suo insieme; è la sua bellezza che ci coinvolge tanto da farci sospirare tra le labbra: “Che meraviglia!”. Non è forse questo il volto di Dio?
Alla luce di questi pensieri, ho voluto rileggere la mia esperienza di questi pochi mesi in cui mi sono allontanato dal Giappone, dove ero parroco di un luogo di campagna. Ora, mi trovo a Roma sui banchi di scuola a contatto con i testi Patristici. Guardando la mia esperienza di missione da lontano e provando a rivederla nel suo insieme, la trovo bella, piena di tanti doni del Signore, ricca di avvenimenti, che mi hanno visto essere tramite tra la sua Provvidenza, la sua misericordia e i cambiamenti nei cuori della gente. Negli undici anni trascorsi nella parrocchia di Kikuchi, ho incontrato molte persone desiderose di conoscere il Dio della Bibbia nella sua bellezza e nella sua misericordia, ma soprattutto curiose di sapere che cosa quella Parola eterna, che si è fatta uno di noi, avesse da dirci oggi nella sofferenza della vita quotidiana.
Per cinque anni, sono stato cappellano del carcere di Kumamoto. Anche l’incontro con i carcerati mi ha parlato in modo meraviglioso della presenza del Signore che, come sulle colline di Galilea aveva preceduto i discepoli, così sempre precede anche noi missionari nei luoghi dove siamo inviati e là ci attende.
In quel luogo, fatto di muri freddi, mi aspettava per raccontare le sue meraviglie, ma soprattutto per mostrarsi risorto e vivo. Ma erano proprio i carcerati a insegnarmi la presenza infinita dell’amore di Dio.
Dal momento, poi, che la mia parrocchia era collocata in un ambiente rurale, il mio contatto con i contadini e gli allevatori di bestiame si era fatto particolarmente frequente. Anche da loro ho imparato a conoscere quella bellezza di Dio che va oltre le parole, che diventa ineffabile quando avvolge completamente la nostra vita.
Tagliare l’erba, sistemare la legna, riordinare i cavalli e mungere le mucche, sono stati per me i modi più belli per condividere la vita delle persone. Ora, osservando tutto questo da lontano esclamo: “Che meraviglia!”. è ben più di uno splendido paesaggio, tutto questo è stato per me la vita che mi ha raccontato della Bellezza di Dio. Ora mi trovo a Roma e ho capito che il Signore ha messo nelle mie mani dei gioielli che luccicano. Provo la meraviglia di sentirmi di fronte alla bellezza che sempre l’umanità ricerca, così come S. Agostino ci testimonia. Questa bellezza è talmente luminosa e ineffabile che, quando poi la si contempla, prende il volto di Dio.