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MISSIONI NOTIZIE

A proposito di noi

Missione Oggi: si riparte! Pubblichiamo parte dell’editoriale di p. Mario Menin, che nell’ultimo numero di “Missione Oggi” (gennaio-febbraio 2017) riassume le novità riguardanti questa importante rivista saveriana. Per la versione completa, vedi la pagina FB (cerca Mario Menin).

“Nella sua lunga storia, Missione Oggi ha vissuto diverse ripartenze. In questi 114 anni di vita, oltre al nome e agli stili tipografici, sono cambiati anche il metodo e la visione della missione. Oggi, in tempo di crisi degli istituti missionari, il cui numero di membri europei (anche italiani) è in calo vertiginoso, la nostra rivista è chiamata ad un’altra ripartenza, non meno ardua di quella conciliare. Si tratta di far fronte alla sostenibilità economica di un prodotto (rivista missionaria) che deve fare i conti con la più vasta crisi della carta stampata e con la rivoluzione digitale. In questi ultimi due anni, la crisi si è tradotta nel processo, non indolore, di liquidazione della cooperativa Csam di Brescia, cui faceva capo la rivista, e di chiusura di tre storiche attività dei saveriani: la “Libreria dei Popoli”, la rivista “CEM Mondialità” e “Videomission”. Ci siamo sentiti più orfani e fragili. Nel frattempo, il 3 dicembre 2016, è nata l’Associazione Missione Oggi, cui è stata affidata la gestione e la promozione delle attività editoriali e culturali dell’omonima rivista, che uscirà nel 2017 con 6 numeri, di 64 pagine, in versione cartacea e online. Seppure un po’ paralizzati dal processo di liquidazione della cooperativa, osiamo guardare avanti, grazie alla neonata associazione e soprattutto al sostegno di tanti amici, abbonati, lettori e lettrici di Missione Oggi, che ringraziamo per la fiducia già dimostrata attraverso il rinnovo dell’abbonamento, nonostante i disagi e i ritardi provocati dalla riduzione del personale, dal passaggio di gestione alla nuova associazione, oltre che dalle Poste italiane”.

Missione Oggi”, che nel suo ultimo numero dedica il dossier al tema degli armamenti (“Armi e spese militari, l’Italia s’è desta!”), ha messo in cantiere un pomeriggio di studi venerdì 12 maggio nella chiesa di San Cristo, a Brescia, a partire dalle 15, sul tema: “La riforma protestante, quanto manca all'unità? Punti di vista dal sud e dal nord del mondo”.

Interverranno C. Bettega, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei (Dialogo cattolici-protestanti: quali prospettive in Italia?); M. Castagnaro, ecumenista e specialista di America latina (La Riforma “globalizzata” vista dal Sud); V. Zelinsky, prete ortodosso dell’esarcato russo del patriarcato di Costantinopoli (“Il punto di vista ortodosso sulla Riforma”); C. Schlund, pastora della chiesa evangelica luterana di Berlino (“Una pastora a Berlino nel crocevia dell'Europa ecumenica e interreligiosa”); A. Zell, pastora della chiesa evangelica valdese di Brescia (“Una pastora a Brescia in una Chiesa di minoranza in trasformazione”). La conclusione a due voci (Quali prospettive ecumeniche e interreligiose a Brescia?) è affidata a don C. Zanardini, Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Brescia e a don F. Corazzina, parroco di S. Maria in Silva.

Nuova iniziativa

“MaBasta” in Albania. Dopo il palco di Sanremo, il movimento anti bullismo nato in Puglia è giunto anche a Tirana, per iniziativa di cinque studenti della scuola bilingue italo-albanese “Ismail Qemali”.

Hanno da poco creato la pagina facebooksorella” di quella italiana e si sono già messi in azione per raccogliere adesioni e collaborazioni.

I 14 studenti leccesi fondatori del movimento italiano sono entusiasti: “Mai avremmo immaginato di ricevere una mail da Tirana, scritta in un italiano perfetto in cui cinque studenti del luogo ci chiedevano di creare una sezione MaBasta nel loro paese. Siamo orgogliosi di essere arrivati così lontano…”.

Una storia speciale

India: “caffé-libreria” per i minori senza casa. È stato aperto un caffè-libreria per i bambini poveri di strada nella capitale finanziaria dell’India. Si tratta di Bombay to Barcelona ed è nato dal sogno di un ex bambino di strada che con coraggio e impegno ha realizzato il progetto. Il caffè accoglie persone di ogni genere e ha prezzi accessibili per tutti. Il locale è frequentato da molti ex bambini di strada dell’orfanotrofio Snehasadan di Mumbay, dal quale proviene anche l’ex bambino di strada, ormai adulto, che ha aperto Bombay to Barcelona. Alcuni lavorano anche lì. Secondo un censimento, a Mumbay ci sono quasi 40mila bambini che vivono per strada. Due su cinque hanno subito abusi d’ogni tipo o hanno sofferto la fame.



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