Skip to main content

Ricordi di chi ne ha viste tante

Condividi su

Da Grumone (CR), dove una “scuola apostolica” era stata aperta fin dal 1930, i saveriani si spingevano spesso per animazione missionaria in diocesi di Bergamo, terra generosa e fertile di vocazioni.

Quando nel settembre 1943 la situazione bellica rese pericolosa la zona, un gruppo di “apostolini” con i loro superiori si trasferirono a Gromo San Marino, un paesino della valle Seriana, zona contesa tra partigiani e milizie della repubblica di Salò, ma più sicura dai bombardamenti.

Giorni indimenticabili a Gromo San Marino

Allora io abitavo a Torre Boldone e i ricordi di quegli anni sono tanti e vividi… Avevo 8 anni nel 1943 e ricordo bene il “25 luglio”, quando Mussolini fu arrestato e imprigionato sul Gran Sasso; ricordo anche l’8 settembre, quando il nuovo governo di Badoglio fece l’armistizio con gli alleati. L’Italia era dolorosamente divisa, con tutto ciò che ne conseguiva.

Anche in quelle difficili circostanze, i saveriani di Grumone continuavano la loro opera di formazione di giovani aspiranti missionari e la ricerca di nuove vocazioni anche nella Bergamasca. È stata indimenticabile la giornata missionaria tenuta da p. Pacifico Fellini a fine maggio 1944 nella parrocchia di Torre Boldone: proprio in quell’occasione, io ricevetti il dono della vocazione missionaria…

Padre Lorenzo Lini era un altro infaticabile “animatore vocazionale”. In una sua visita alla scuola delle suore Orsoline di via Masone, a una sua fervorosa proposta, abbiamo risposto in tre nella stessa classe: Giacomo Doneda, Giuseppe Piatti e io…

E così cominciammo a partecipare ai ritiri per “aspiranti missionari”, animati da p. Lini, che si tenevano presso i padri del Sacro Cuore, in via Garibaldi 10.

Nella villa di Pedrengo, dopo la guerra

Fu in quel tempo che i saveriani di Grumone, “sfollati” a Gromo San Marino, adocchiarono la villa Sottocasa di Pedrengo. Era una villa settecentesca, occupata dalle truppe tedesche, ma dopo la fine della guerra era rimasta abbandonata e disabitata. I conti Sottocasa, che abitavano a Roma, acconsentirono a ospitarci e il vescovo di Bergamo, mons. Adriano Bernareggi diede un permesso provvisorio (si diceva che il vescovo fosse un po’ preoccupato delle “razzie vocazionali” dei saveriani e perciò piuttosto timoroso di accettarli definitivamente in diocesi!).

Il 7 giugno 1945, nella villa di Pedrengo si tenne il primo ritiro degli “aspiranti missionari”, inaugurandone l’uso saveriano: accoglieva apostolini per la “classe preparatoria” (che corrispondeva alla quinta elementare) e la prima media. Il rettore era p. Timolina, con p. Fellini vice rettore e animatore della comunità. Nel 1946 arrivò come rettore p. Eugenio Morazzoni e il 13 dicembre di quell’anno i saveriani Timolina, Femminella e Lini partirono per la Cina!

Poveri ma spensierati!

C’era tanto entusiasmo e tanto fervore… Eravamo poveri, come la gran parte delle famiglie nell’immediato dopo-guerra, ma contenti!

Venivamo educati al “sacrificio” e al “coraggio”, in preparazione alla vita missionaria, che ci appariva come un ideale affascinante ed eroico. Studiavamo, pregavamo e giocavamo, sempre correndo, a “palla avvelenata”, o “a bandiera”... Rare le partite a pallone nel campo dell’oratorio, vicino alla chiesa e tante camminate nei dintorni di Pedrengo e nei paesi vicini.

Per le “vacanze” estive 1947 ci recammo a Gromo San Marino, dormendo sui materassi stesi per terra nelle aule scolastiche delle scuole elementari, ma con tante belle passeggiate sulle montagne che fanno da corona…

Finalmente, villa Santa Maria

All’inizio dell’autunno 1947, la classe che avrebbe iniziato la terza media, una ventina di ragazzi, al rientro dalle vacanze fu inviata alla nuova casa apostolica appena aperta a Zelarino (VE).

A Pedrengo rimasero la preparatoria, la prima e seconda media. La nostra condizione di “sfollati” e il “permesso provvisorio” del vescovo di Bergamo non permettevano di prolungare oltre la nostra presenza.

Così, la mattina del 5 ottobre 1948, ci recammo camminando alla stazione di Seriate (un tratto che eravamo abituati a percorrere come “passeggiata”), da dove partimmo in treno per Mestre-Venezia, proseguendo infine a piedi alla volta di Zelarino, trasferendoci in quella casa.

La “casa apostolica” di Pedrengo fu chiusa, anche se un paio d’anni dopo fu di nuovo provvisoriamente aperta per le vocazioni adulte, con p. Achille Morazzoni come superiore…

Finalmente, nel 1955, villa Santa Maria, che era stata la casa di ritiri della gioventù femminile di Azione cattolica, fu ufficialmente inaugurata, con la dovuta autorizzazione vescovile, come casa apostolica saveriana in terra Bergamasca!



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2548.8 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Maggio 2022

Quel mondo di bene con il profumo di missionarietà

Ho sempre ritenuto preziosa la comunità dei saveriani per il servizio svolto nelle nostre comunità in sostegno alla pastorale ordinaria. Ma la loro...
Edizione di Dicembre 2009

Gli appuntamenti del GAMS ad Ancona

Il terzo sabato di ogni mese i missionari saveriani di Ancona ospitano il Gams - Gruppo amici dei missionari saveriani. Sono persone a noi legate d...
Edizione di Marzo 2007

Festa del Saverio in Romagna

La nostra festa patronale, Tre vescovi per Francesco Saverio. Tutti sappiamo cosa succede nelle feste patronali parrocchiali. Anche noi missionari...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito