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Cari amici di "Missionari Saveriani", nel 2017, la casa di Zelarino compie 70 anni (29 aprile 1947). Chiediamo a ciascuno di voi di mandarci testimonianze, ricordi e fotografie per arricchire l'archivio e poter fare una piccola storia di questa casa. Potete mandare il materiale via lettera, all'indirizzo della casa, o all’indirizzo mail pofpofalbatros@yahoo.fr; grazie di vero cuore! Iniziamo con la prima puntata.

Padre Giovanni Gazza, superiore generale dei saveriani, il 2 febbraio 1947 scrive al cardinale Adeodato Piazza, Patriarca di Venezia. Ricorda che mons. Conforti, dopo l'apertura della casa di Vicenza, voleva trovare altri posti in Veneto. Venne aperta la casa di Udine, ma si desiderava avere una presenza anche nel Patriarcato di Venezia.

Il “sì” del Patriarca

La motivazione era data anche dal fatto che a Vicenza i ragazzi erano aumentati e che all'Istituto saveriano era stata offerta la vecchia villa Visinoni, a Zelarino. In più, il vicario foraneo di Mestre “si è fatto ardito, sicuro della benevola impressione, per un'opera che darà adito a un nuovo decoro all'insigne arcidiocesi”. Il 12 febbraio 1947, il Patriarca risponde, ricordando che, nonostante il clero sia insufficiente per i bisogni del Patriarcato, ha pure fiducia nell'aiuto della Provvidenza e concede “l'invocato consenso”.

Così comincia la nuova avventura. Acquisita la Villa Visinoni con annesso un piccolo fondo di cinque ettari, le peripezie e i sacrifici sopportati da padre Tessaro e padre Alberton per liberare la villa dagli inquilini e per renderla accogliente a ricevere i ragazzi che provenivano dalla scuola media di Pedrengo, saranno tanti e degni di ogni ringraziamento.

Padre Battaglierin, il regista

A settembre 1947, arrivarono gli studenti di Terza media e l'anno successivo tutti gli altri, visto che la casa di Pedrengo venne chiusa. Continuò il lavoro di modifica della casa per predisporla ad accogliere fino a un centinaio di studenti che formeranno il Ginnasio superiore. Il regista di tutta l’operazione, colui che aveva tenuto i contatti con le varie realtà, è stato l’economo generale padre Battaglierin, che in quel 29 aprile era partito per primo per accogliere i confratelli in arrivo. Era in compagnia del fratello e di un nipote. Questo ci dice la storia.

Ma come era la loro vita? Ne parleremo nel prossimo numero.



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