Per non morire… sotto i libri
Dal 1990 direttore della “Libreria dei popoli”, p. Gianni Zampini è una “istituzione” nel panorama saveriano a Brescia e in tutta Italia. La sua costante partecipazione ai grandi eventi locali e nazionali come “Fiera delle botteghe equo solidali”, “Fa’ la cosa giusta” di Milano, “Terra futura” di Firenze, ai vari convegni missionari, lo ha reso conosciuto e ricercato.
Prima di partire da Brescia e raggiungere Cagliari, sua nuova destinazione, padre Gianni ci concede un po’ delle sue emozioni e convinzioni.
Da marzo sarai in Sardegna!
Inizio una nuova esperienza di animazione missionaria, per me tutta da inventare. In Sardegna i saveriani sono presenti e attivi dal 1950, in due sedi: a Macomer (Nuoro) e a Cagliari. A me è stato proposto di lavorare a Cagliari, dove si concentrano metà della popolazione sarda e molta gioventù che frequenta l’università.
Hai già in mente cosa farai?
È presto per dirlo. Ho tante idee, ma poi bisogna vedere nella realtà e sul territorio. La Sardegna ha dato tante vocazioni saveriane, ora impegnate con entusiasmo e dedizione in diverse nazioni del mondo. Ha anche una bellissima rete di animatrici missionarie in ogni parrocchia. Sarà interessante lavorare con loro per diffondere l’ideale missionario.
Cosa lasci a Brescia?
Lavorare così a lungo in un posto porta ad affezionarsi ai luoghi e alle persone. Vado via quindi con nostalgia, ma anche volentieri, perché dopo 23 anni credo di aver dato tutto quello che avevo da dare.
Parto con entusiasmo, perché mi sembra quasi di rinascere. Non sarò più in mezzo ai libri, ma tra la gente.
Sono anche un po’ preoccupato, perché in tutti questi anni il mondo dei giovani non è stato il mio target; mi occorrerà una buona dose di umiltà per accostarmi a chi per età potrebbe essere mio figlio e nipote...
È vero, hai dato molto a tutti
Giorno dopo giorno, ho capito cosa doveva fare il responsabile di un settore così importante per la comunità saveriana di Brescia. Mi sembra di aver impostato il lavoro con entusiasmo, tranquillità e serenità, secondo criteri che possono avere un futuro. La soddisfazione della gente mi ha confermato la bontà delle scelte fatte.
La Libreria dei popoli ha ancora senso oggi?
Sarebbe fondamentale che ogni comunità saveriana abbia una piccola libreria aperta al pubblico. È importante conoscere gli altri popoli e le loro culture. Per conoscere è utile leggere esperienze e testimonianze che hanno inciso nella vita delle persone. Lo scopo della nostra libreria non è semplicemente “fare soldi”, ma diffondere certe tematiche importanti, che non si trovano in altre librerie.
Padre Gianni e i saveriani di Brescia…
Lascio una comunità entusiasta del faticoso lavoro che sta facendo. Certo, negli anni ci sono stati confronti e scambi di idee, ma senza porre troppi paletti e limiti. Nel mio lavoro ho cercato di guardare più al bene che potevo fare che alle regole da rispettare, come fanno anche i miei confratelli nei loro impegni specifici. Certo, alcune mie arrabbiature sono proverbiali, ma poi ogni cosa si risolveva nel migliore dei modi. Siamo una buona comunità, e abbiamo sempre cercato di aiutarci gli uni con gli altri.
Brescia e i bresciani…
Brescia è una realtà ricca come clero e congregazioni religiose, come presenza di iniziative e di librerie. All’inizio, mi chiedevano come mai i saveriani avessero deciso di aprire una loro libreria a Brescia. A dire il vero, in una realtà così consolidata e auto referenziale, non è stato facile entrare, anche perché il missionario rompe sempre un po’ gli schemi e “dà fastidio”. Ma una volta entrato nel cuore dei bresciani sono stato ben voluto. Anzi, ora si meravigliano perché vado via.
E io rispondo sempre che “non voglio morire sotto i libri”. Mi sento ancora in forze, e vorrei spenderle in mezzo ai giovani e alla gente.
Un saluto ai lettori…
Con un forte abbraccio e un gran sorriso, saluto affettuosamente tutte le persone che in questi anni mi hanno reso migliore e mi hanno accompagnato con la loro preghiera.