Padre Pelizzari dal Brasile
Ieri a Santa Cruz de la Cierra, ho visto il papa, anzi di più, il papa ci ha ascoltato e noi l’abbiamo ascoltato. Senza dubbio è stato un privilegio. È valsa la pena viaggiare da Laranjeiras do Sul (Brasile) a Santa Cruz (Bolivia): tre giorni in pullman! Un privilegio, anche perché abbiamo percepito sul volto e nelle parole del papa la sua allegria e il suo impegno reale per gli impoveriti che lottano per avere i diritti riconosciuti.
Definisco questo incontro come un “fatto storico inedito”. Per quelli che - come me - da sempre cercano di scoprire e vivere nei poveri il migrante Gesù, è stata una grande gioia essere presente all’incontro con papa Francesco e scoprire le reali possibilità di un papa che marcia seguendo le orme di Gesù, in sintonia con il nostro slogan: “Nessuna famiglia senza tetto, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti”.
Noi pensavamo che il suo intervento all’incontro mondiale dei movimenti popolari, il 10 luglio scorso, sarebbe durato pochi minuti, cordiale ma corto; invece è durato ben 55 minuti, e la parola più ripetuta è stata “cambiamento”. Le parole di papa Francesco non sono state generiche o di circostanza. Al contrario, ha menzionato i gruppi con i quali stava dialogando: indio, contadini senza terra, riciclatori di cartone, famiglie senza tetto, donne, bambini, anziani...
E ha dialogato riflettendo su ciò che tocca la vita di miliardi di persone, presentando una critica trasparente, serena e radicale di chi sta causando sfruttamento, fame, mancanza di abitazioni e di lavoro. Dopo aver ascoltato le risoluzioni del documento redatto dai 1.500 delegati dei movimenti sociali, - che rappresentavano ben 40 nazioni - Francesco ha suggerito tre priorità da promuovere insieme:
- porre l’economia a servizio della vita di tutti gli esseri umani;
- proteggere la Madre Terra, perché tutti possano vivere bene;
- cambiare, avanzare nel processo dei cambiamenti necessari.
E ha insistito: “Voi dei movimenti sociali fate già molto a favore del cambiamento (parola ripetuta continuamente nei 55 minuti dell’intervento), e potete fare ancora di più. In verità, oso dire che il futuro dell’umanità sta nelle mani degli esclusi. Il cammino dei cambiamenti non avviene e neppure avverrà da chi pone a rischio la vita dei poveri e della terra; non avviene e non verrà dagli accordi bilaterali e più ampli comandati da governi compromessi con interessi di chi controlla la dominazione neoliberista. Il cammino dei cambiamenti viene e sta già avanzando nelle pratiche vostre e di molti altri che, come voi, vogliono e realizzano cambiamenti nella propria vita, nella propria organizzazione, nelle proprie relazioni con la natura”.
Papa Francesco ha concluso così: “Per favore, pregate per me, e se qualcuno non può pregare, mi rivolga dei pensieri positivi”.
È stato tutto molto bello e incoraggiante, davvero!
p. Diego Pelizzari, Laranjeiras - Brasile.