P. Giuseppe Rossini, dignità e impegno (Cizzago-BS 4.4.1935 Seriate-BG 19.3.2020)
Padre Fiorenzo Raffaini ricorda. “Ho incontrato la prima volta p. Giuseppe Pilade Rossini quando lavorava alla Procura delle missioni di Parma. L'ho poi rivisto a Brescia nel 1999. Al Centro Paolo VI aveva organizzato una conferenza stampa per parlare della situazione dei saveriani rapiti in Sierra Leone e del clima in quella martoriata nazione. Aveva vissuto gli anni terribili della guerra civile, con stragi inenarrabili che hanno segnato profondamente tutti. Non è facile riprendere la vita missionaria, quando i fatti sembrano quasi dimostrare l'inefficacia del tuo lavoro di evangelizzatore e di tutto lo sforzo pastorale profuso perché il vangelo di Gesù possa portare frutto. P. Giuseppe ha pubblicato anche un libro fotografico con didascalie sulla tragedia della Sierra Leone.
Ci siamo rivisti a Cremona, poi a Tavernerio e infine ad Alzano. La sua salute aveva avuto degli scossoni ma, con grande dignità, cercava di non pesare su nessuno. Conduceva una vita ritirata e, salute permettendo, partecipava con i confratelli alla preghiera, agli incontri comunitari e conviviali. Una volta ha detto: “Siamo vecchi e ci stiamo preparando nel miglior modo possibile ad andare dal Signore”.
I lettori lo ricorderanno anche a Tavernerio, dov’è rimasto dal 2002 al 2008. Scrive p. Gabriele Ferrari: “Già anziano e fisicamente provato, è entrato in modo molto discreto nella nostra comunità, dove ha ritrovato p. Franco Bertazza, con cui s’intratteneva parlando dei bei tempi passati. Lavorava assiduamente nel nostro parco che, grazie a loro, rifiorì in modo evidente. Nel 2008 chiese di essere trasferito nella casa di Alzano Lombardo (BG) dove è rimasto fino alla fine dei suoi giorni”.