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Nostra Signora del Sacro Cuore ...“Madonna del noviziato”

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In questo mese di maggio, dedicato alla Madonna, pubblichiamo un racconto su "Nostra Signora del Sacro Cuore", venerata nella chiesa dei saveriani a S. Pietro in Vincoli, e su quanto bene Ella vi fece nei decenni passati a favore dei novizi, gli ospiti di allora. La sua opera missionaria continua ancora con gli ospiti di oggi. E per questo vogliamo ringraziarla.

2008 5 SacroCuoreTante volte i nostri occhi si sono posati con amore su questa dolce immagine, che vedete in fotografia. Vi confido che da tanti anni conservo un suo ritratto nel mio breviario. La nostra chiesa, costruita nel 1955, è a lei dedicata. All'inizio, quando si celebrava Messa con le spalle alla gente, la statua era in fondo al presbiterio, sopra l'altare. Dopo il Concilio, il suo posto è stato preso da un grande Crocifisso. Le statue della Madonna e di san Giuseppe sono state poste ai lati, sui pilastri dell'arco.

Un compleanno speciale

L'origine del titolo "Nostra Signora del Sacro Cuore" viene dalla Francia, da Marsiglia, alla fine del 1700, dopo la grande diffusione, sempre in Francia, della devozione al Sacro Cuore di Gesù.

Tra i vecchi saveriani, la statua è comunemente conosciuta come "Madonna del noviziato". Nelle cronache saveriane si legge che il 31 maggio 1928 il beato Conforti intronizzò questa statuetta nella cappella del noviziato, eretto nel 1921 nella casa madre dei saveriani a Parma, e che, secondo i novizi di allora, il fondatore aveva acquistato proprio a Marsiglia. Per cui, sono esattamente 80 anni che Nostra Signora del Sacro Cuore è la "Madonna del Noviziato".

Più di una statua

I saveriani sono in questa casa dal 1931, grazie alla donazione delle signorine Vignuzzi. L'allora vescovo Antonio Lega, grande ammiratore del Conforti, proprio al ritorno dai funerali del fondatore, il 9 novembre 1931, assegnò la casa ai saveriani, i quali la usarono subito come noviziato. Così anche la Madonnina si trasferì da Parma a S. Pietro in Vincoli. Fu intronizzata nella cappella di allora, l'attuale "sala delle colonne", il 29 novembre 1932. Nel 1969, quando il noviziato si trasferì a Nizza Monferrato, N. S. del S. Cuore dovette rimanere al suo posto, perché la chiesa era consacrata in suo onore.

Se la statuina potesse parlare, chissà quante confidenze racconterebbe! Come madre e maestra, ne ha raccolte tante dalle centinaia di giovani novizi che, nel silenzio della cappella, a lei si sono rivolti dal 1932 al 1969. Oggi, sparsi nel mondo, tornano spesso nella casa dove la loro vocazione ha messo le ali.

La sua mano su di noi

Chi scrive non ha dimenticato la sera dell'ottobre 1943, quando, ormai isolati dal mondo, sentimmo il bisogno di consacrarci alla "nostra Madonna". Il fronte degli alleati si avvicinava sempre più, preceduto da una pioggia di granate. Per due giorni avevamo lavorato in un pescheto di Durazzanino, a scavare postazioni militari con le zappe e le vanghe del nostro orto, sotto la minaccia di due mitragliette tedesche.

Nel ritirarsi, gli "amici tedeschi" ci inviarono alcune granate. Dello scampato pericolo ce ne accorgemmo quando potemmo fare un bilancio dei rischi corsi: essere deportati a lavorare in Germania; due secchi di schegge entrati nelle finestre del camerone in cui avevamo dormito; una granata caduta sul tetto spiovente all'esterno, anziché nel cortiletto dove pregavamo il rosario; un'altra caduta a due metri dalla sacrestia mentre facevamo l'adorazione del giovedì nella chiesetta di santa Teresa e l'ultima inesplosa che si accontentò di spaventarci mentre pulivamo un fossetto attorno alla grotta.

Per manifestare la meritata riconoscenza andammo a piedi alla Madonna del S. Monte di Cesena, accolti dai monaci che mi fecero l'onore di prendere il posto dell'abate, davanti al piatto con un grosso pesce.

Dopo 65 anni, grazie alla Madonna, anche i ricordi di guerra diventano meno brutti... E la sua presenza continua ancora a farsi sentire.



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