Ci attende un balzo in avanti…
Tornare alla casa del Conforti è per noi saveriani un ritorno alle origini, che sono sane, forti e sante. In questa chiesa e in questa famiglia, il giovane Guido ha imparato che non bisogna dare nulla per scontato nel cammino della vita cristiana.
Egli è consapevole che la fede va coltivata con costanza, e questo gli permette di superare le tante e severe traversie della vita. È questa la competenza del Conforti: la qualità della sua fede, della vocazione e della missione. Oggi per noi, nel 150° della sua nascita, la responsabilità è continuare con la stessa costanza e ascesi sulla strada aperta dal fondatore.
Mi vengono alla mente alcune parole di papa Francesco sulle malattie moderne dei cristiani, tra cui identificava l’alzheimer spirituale, ossia la dimenticanza della propria storia di salvezza.
“L’alzheimer spirituale lo vediamo in coloro che hanno perso la memoria del loro incontro con il Signore; in coloro che dipendono completamente dal loro presente, dalle loro passioni, capricci e manie; in coloro che costruiscono intorno a sé muri e abitudini diventando, sempre di più, schiavi degli idoli che hanno scolpito con le loro stesse mani”…
Per ogni saveriano si dovrebbe dire che non c’è memoria senza amore! Così, 150 anni di mons. Conforti lo rendono ancora giovane, come il vangelo.
Gli apostoli sono sempre giovani; anche i missionari lo sono; ogni volta che partiamo è sempre un inizio e come missionari la nostra vita è una continua partenza.
Purtroppo facciamo fatica a renderci conto che il Cristo cammina anche oggi in mezzo a noi; con la mano, lo sguardo, la voce ci fa cenno di seguirlo, ci invita a partire ...
Affidiamo il nostro cammino a san Guido Conforti che ha fatto della sua vita un dono totale alla missione, restando fedele allo Spirito.
Questa docilità gli ha permesso di fare ripetutamente quel balzo in avanti che sempre attende, anche noi.