Montopoli chiama il Burundi
Da Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti, il presidente di "Mani aperte", l'associazione in memoria di p. Fiore D'Alessandri, ci informa sulle ultime attività.
La 16.ma edizione dell'annuale convegno di preghiera e riflessione sulle missioni africane, che dal 1992 organizziamo in ricordo del compianto e amato missionario saveriano padre Fiore D'Alessandri, si è svolta sabato 20 ottobre 2007 a San Valentino nell'ex seminario.
Al convegno, organizzato dall'associazione "Mani aperte", hanno partecipato circa 60 persone. Dopo la preghiera del mattino, la giornata è continuata con due tavole rotonde sui temi interessanti: "Africa, fame di pane. Fame di Dio?", ed "Europa, sazia di pane. Sazia di Dio?".
Hanno partecipato al dibattito il burundese don Methodio, docente all'ateneo salesiano, il dott. Umberto Paniccia esperto in comunicazione e p. Leandro Fanlo parroco a Roma. I presenti hanno gradito molto che nel programma siano stati inseriti temi di alto livello culturale e hanno seguito con attenzione e interesse il dibattito, contribuendo alla discussione con domande e interventi.
Un impegno che si rinnova
Al termine della mattinata, il vescovo mons. Lino Fumagalli, ha celebrato la Messa e ci ha esortato a proseguire nella meritoria opera a favore dei fratelli bisognosi dell'Africa, seguendo l'esempio di padre Fiore e invitandoci a essere chiesa partecipe e attiva anche nelle proprie comunità parrocchiali.
Nel pomeriggio, don Carmelo Cristiano ha presentato la "Lucetta del mattino", il nono opuscolo da lui preparato con i pensieri di padre Fiore. Ha poi commentato l'omelia "Sulla missione del Saverio nelle Indie orientali", che padre Fiore, allora novizio, ebbe l'onore di tenere ai novizi saveriani in San Pietro in Vincoli (Ravenna), il 3 dicembre del 1964.
La giornata si è chiusa con l'impegno a proseguire l'opera di aiuto ai fratelli burundesi della diocesi di Muyinga e a tener vivo il ricordo del compianto missionario compaesano, sepolto nella missione di Gisanze, in Burundi.
Il "grazie" del vescovo
Il vescovo di Muyinga, mons. Joachim, che è già venuto a Montopoli per conoscere la terra d'origine di padre Fiore e lo scorso anno aveva partecipato al convegno di Fara Sabina, ha voluto essere presente con un suo "messaggio" indirizzato ai partecipanti al convegno. Il suo primo saluto l'ha rivolto al vescovo della Sabina mons. Fumagalli, apprezzando la sua presenza accanto all'associazione "Mani aperte". Ha salutato i sacerdoti e i laici per il bene che fanno per tenere viva la memoria e l'opera di padre Fiore.
Il vescovo ricorda così il missionario: "Padre Fiore amava tutti, ma aveva scelto di dedicare la sua vita al bene dei più diseredati ed emarginati, cioè ai batwa, etnia del Burundi apparentata ai pigmei. Anche a nome dei batwa di Karama nella parrocchia di Gisanze, vi ringrazio per le case che ci state aiutando a costruire e per la scolarizzazione dei nostri ragazzi". Anche recentemente, "Mani aperte" ha inviato 9.000 euro in Burundi per continuare i lavori.
La grande fiera di Colonnetta
Anche nel pieno dell'estate, l'associazione "Mani aperte" aveva proposto un'interessante serata di solidarietà, durante la grande "fiera" che i residenti di Colonnetta organizzano ogni anno. In una tenda del grande campo, mons. Lino Fumagalli e padre Marcello Storgato hanno parlato ai numerosi partecipanti della solidarietà missionaria che deve caratterizzare tutti i cristiani.
È stata anche l'occasione per mostrare al pubblico le immagini delle casette che "Mani aperte" sta costruendo in Burundi per le famiglie povere dei pigmei. Sono case molto semplici, ma decorose. I pigmei si mantengono con la caccia, ma sono anche esperti "vasai": lavorando la creta, creano vasellame utile alla vita quotidiana degli africani.