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Missione e preghiera, La grazia di una buona semina

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In questo autunno ricco di grazia, torna alla memoria la parabola di Gesù sul seminatore che esce di buon mattino per la sua giornata di lavoro. Quanti semi sono stati gettati con magnanima gratuità! Il viaggio del Papa in Libano come pellegrino di pace, il suo pellegrinaggio a Loreto, il sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione, la solenne apertura dell'anno della fede, nel cinquantesimo anniversario dell'inizio del concilio Vaticano II, e insieme nel ventennio della pubblicazione del catechismo della chiesa cattolica, cui sempre urge tornare per custodire salde le fondamenta dell'edificio spirituale della nostra fede.

Siamo pronti ad accogliere Gesù?

Noi sappiamo che il campo di Gesù è il mondo intero: è un campo immenso, senza frontiere e senza barricate. Nello stesso tempo, il campo di Gesù è anche il nostro cuore, che per lui non è troppo stretto, se solo gli permettiamo di dilatarlo sulle dimensioni della sua carità.

Come lo abbiamo preparato per accogliere la grazia che nell'ora presente è riversata in noi davvero con sovrabbondanza?

Forse in noi ci sono tutti i tipi di terreno di cui parla la parabola evangelica... Il nostro cuore è una strada esposta ai "furti" degli uccelli, quando non custodiamo con amore la Parola, quando non la prendiamo come guida, ma ci lasciamo ammaliare da altre parole più comode e seducenti... Il nostro cuore forse è anche un luogo sassoso. Sassi sono le nostre ostinazioni e ribellioni, le durezze e chiusure, i nostri pensieri e sentimenti non buoni, non caritatevoli.

Nel nostro cuore non ci possono nemmeno essere zone piene di rovi e spine, che sono l'invidia, e la rivalità, l'ambizione e la cupidigia...

Almeno una zolla buona!

Ma il Signore ci consola e assicura che c'è anche un po' di terra buona... Noi siamo facilmente portati al pessimismo vedendo il male dilagare ovunque. Eppure nel cuore di ogni uomo c'è sempre almeno una zolla buona, dove il seme germoglia e fruttifica. Riprendiamo allora fiducia e collaboriamo con impegno con Gesù, il divino Agricoltore che vuol fare della terra arida un campo di biondo grano!

Il mese di novembre, che invita al raccoglimento e alla preghiera, sia per noi il tempo favorevole per rimanere in ascolto della Parola, mettendoci - come ha esortato il Papa a Loreto - "alla scuola di Maria, che ha offerto la propria carne, ha messo tutta se stessa a disposizione della volontà di Dio, diventando «luogo» della sua presenza, casa vivente del Signore".

E tutto questo attraverso un semplice sì, una parola che anche un bambino sa dire: la parola che ha aperto a Gesù la strada per venire sulla terra e che apre a noi la strada del cielo, la via della santità.



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