I missionari saveriani entrano nella casa di S. Pietro in Vincoli il 12 ottobre 1932, alle ore 16. Sono passati ottant'anni! È stato un evento che ha coinvolto non solo la parrocchia di San Pietro in Vincoli, ma addirittura due diocesi - Ravenna e Forlì - e poi tutta la Romagna.

Due vescovi e due sorelle

Il vescovo mons. Raimondo Jaffei, alla guida della diocesi di Forlì al tempo in cui mons. Conforti era arcivescovo di Ravenna, e con il quale molte volte aveva condiviso le ansie pastorali, fu felice di permettere ai figli di mons. Conforti di aprire una casa nella sua diocesi.

Ma anche la diocesi di Ravenna ha avuto un ruolo essenziale. L'arcivescovo mons. Anto­nio Lega, proprio in occasione dei funerali di san Guido, venne a conoscenza che i saveriani desideravano aprire una casa per la formazione dei loro missionari in Romagna e si mise subito all'opera perché il progetto potesse diventare realtà.

Così, contatta le pie sorelle Elisabetta e Giuseppina Vignuzzi di Ravenna, che da tempo pensavano di consacrare la loro proprietà di S. Pietro in Vincoli a un'opera che fosse di gloria a Dio e di bene alle anime. Esse accettarono con entusiasmo la proposta di donare la loro villa di campagna per la formazione degli allievi mis­sionari.

La cronaca della casa missionaria offre alcune note davvero uniche che permettono anche a noi di essere in qualche modo presenti agli eventi di quel primo periodo dei saveriani in Romagna.

Per i giovani e per il Signore

Innanzitutto, è testimoniata la gioia delle sorelle Vignuzzi per la presenza dei missionari. Il giorno del loro arrivo "le signorine Elisabetta e Giuseppina Vi­gnuzzi, benefattrici della villa, erano state avvisate telegraficamente e stavano attendendoli alla villa. Dopo i saluti, conducono i nuovi ar­rivati a visitare prima la chiesa, poi il parco e la casa".

È davvero commovente pensare che queste care signorine non solo offrono la loro casa, ma si rendono anche personalmente presenti con doni di generi alimentari e persino con la biancheria dell'altare. La cronaca della casa così annota al giorno 14 ottobre: "Si celebra la santa Messa e si conserva nel ta­bernacolo il SS. Sacramento. Durante la colazione vengono le benefattrici e ci por­tano biancheria per la chiesa e generi a­limentari".

Simpatia e cordialità

L'accoglienza è straordinaria anche da parte dei sacerdoti della parrocchia e della popolazione. Sempre il giorno 14, nella cronaca si legge: "Nel pomeriggio viene a farci visita il rev.mo mons. Antonio Bertaccini, parroco di S. Pietro in Vincoli". E il giorno 18: "Nel pomeriggio vengono a farci visita le benefattrici accompagnate dal loro nipote, ing. Ghigi. Vengono a farci visita alcuni sa­cerdoti dei paesi vicini. Si adorna la cap­pella per la solennità di santa Teresa che si farà domani".

Per la solennità di santa Teresa, a cui è dedicata la chiesetta costruita vicino alla villa, si annota: "La pri­ma santa Messa è celebrata da p. Aliprandi; la seconda dal parroco con benedizione Eu­caristica e bacio della reliquia; la terza dal cappellano. Hanno partecipato alle Messe le benefattrici, un buon numero di fedeli e le suore. Verso le 11, le benefattrici partono per Ravenna e rimangono a pranzo con noi il parroco e il cappellano. Nel pome­riggio viene a farci visita mons. Rotondi, poi il parroco di Castiglione di Ravenna". Il giorno seguente le benefattrici sono ancora presenti: "Vengono a farci visita le bene­fattrici con il loro cugino, canonico Ghigi di Ravenna".

Sempre la cronaca della casa in quei giorni annota le visite alle autorità religiose e civili di Forlì e Ravenna. I missionari sono sempre accolti con grande simpatia e cordialità dalla generosa e cordiale gente di Romagna.