Missionari e missionarie si interrogano: quale Gesù?
Quale missione oggi in Italia e in Europa? È una domanda che noi missionari ci facciamo spesso, e ce la siamo fatta ancora durante la "settimana culturale saveriana" che si è svolta al nostro centro di spiritualità missionaria di Tavernerio, dal 5 all'8 gennaio 2012. Una domanda importante, che rimane senza una risposta soddisfacente.
Perché ce la facciamo? Perché da una parte noi pensiamo di essere fatti per i non-cristiani (ad gentes), e dall'altra sentiamo un certo disagio nei riguardi della chiesa locale, dove non è sempre chiaro che cos'è la missione. Ci chiediamo quale sia l'ambito specifico nostro qui in Italia e in Europa, per "dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio" (Atti 20,24). Ci chiediamo: come, con che spirito, rimaniamo noi missionari qui in Europa? Perché un missionario non è tale solo quando è in missione, ma lo è sempre e dovunque, perché essere missionari viene prima del fare missione.
Come missionari ad gentes, siamo nella chiesa un corpo carismatico, portatori di un carisma che lo Spirito ha suscitato nella chiesa e per la chiesa - e di conseguenza, per il mondo -, il cui scopo è far sì che la chiesa sia sempre più chiaramente "sacramento universale di salvezza" (Lumen Gentium 48).