Laicato saveriano: Ridare fiducia e dignità... in Bangladesh
Cristina, nipote dell'amato saveriano salernitano fratel Edoardo Palumbo, è una giovane volontaria che lavora con p. Riccardo Tobanelli nel progetto "tokai", i ragazzi di strada in Bangladesh.
Ringrazio tutti per il sostegno e più ancora perché credete in noi e in ciò che facciamo. Qui a Uttara - quartiere a nord di Dhaka, capitale del Bangladesh - la vita è sempre in movimento: le bambine crescono bene e sono felici di andare a scuola. Sono arrivate anche Akli e Suki, due bambine belle e gioiose.
Di Akli abbiamo scoperto che ha la sindrome Adhd (deficit di attenzione e iperattività), con conseguente dislessia. Purtroppo qui non ci sono strutture idonee per lei, perciò p. Riccardo e io cerchiamo di documentarci per poterla aiutare e assicurarle un futuro più tranquillo. Poi c'è Suki, che è uno scricciolo parlante: le sue batterie non si scaricano mai, da quando si alza al mattino fino a quando va a letto la sera, è in continuo movimento!
L'arrivo di Akli e Suki hanno portato in questa casa un'altra fonte di energia e gioia. Anche Alea ne riceve beneficio, visto che ultimamente si sentiva un po' isolata da Laila e Usha, che sono più grandi. Invece ora tutte e cinque le ragazze legano bene: giocano, studiano e cercano di aiutare chi ha più bisogno. Le più grandi si prendono cura delle più piccole, aiutano in casa e sono desiderose di imparare. July, la ragazza in carrozzella, è ora nell'altra casa a Savar, per sostenere gli esami delle superiori.
La cosa che ci preme di più non è dar loro solo da mangiare e un tetto sotto cui dormire, ma assicurare loro un futuro migliore, perché non siano tenute ai margini ma accettate dalla società, nonostante le burasche della vita.
Anche a Savar stiamo crescendo. Sono arrivati altri tre bambini e due bambine. Fa piacere che stia aumentando il numero delle ragazze: cercano il nostro aiuto perché sono desiderose di continuare gli studi, e non di essere sposate in tenera età.
A Tongi abbiamo aperto un piccolo centro per i bambini che vivono sulla ferrovia: al momento sono una trentina. Assicuriamo loro un posto per mangiare, dormire ed essere curati in caso di malattia. Purtroppo anche in Bangladesh il costo della vita è aumentato e sta diventando difficile sostenere tutte queste attività
Ma spesso con p. Riccardo ci diciamo che non dobbiamo scoraggiarci o mettere un limite al numero dei bambini che ci chiedono aiuto.
Il Signore ci ha messo su questa strada e saprà aiutarci per ridare dignità a ogni bambino che bussa alla nostra porta o che incontriamo, anche grazie agli ex ragazzi di strada, oggi nostri ottimi collaboratori.
Un abbraccio a tutti.