Skip to main content

La terribile guerra in Congo: Due ricordi e tanti perché

Condividi su

Provo una grande emozione quando ricordo i miei primi passi in terra africana, in quel Congo di cui tanto avevo sentito parlare. Da quel lontano giorno del mio primo arrivo in Congo sono passati 32 anni. I ricordi  sono tanti, lieti e tristi… Due li sento come i più forti, forse perché sono legati alla lunga guerra che dal 1996 al 2003 ha devastato il Paese. Sono più di tre milioni le vittime ufficiali del conflitto, persone uccise o morte per malattie, fame e mal nutrizione, di cui i mass media non hanno mai dato notizia.

Di fronte a questo silenzio mi sono chiesto: la morte di un congolese non ha lo stesso valore della morte di un europeo o di un asiatico?

Preferisco non rispondere e lasciar affiorare i due ricordi.

Il sacrificio di Juakali

Juakali - Sole forte - abitava a cento metri dalla missione. Era un uomo coraggioso, un gran lavoratore, molto legato alla famiglia e un buon cristiano. Morì nel 1999 per salvare cinque donne che con lui una mattina, approfittando di una tregua nei combattimenti, si recarono oltre il fiume per raccogliere nei loro campi qualche gerla di manioca. Appena attraversato il fiume, Juakali disse alle donne di seguirlo un po’ a distanza. In caso di pericolo si sarebbe messo a gridare. Mentre camminava in foresta, gli piombarono addosso alcuni ribelli mai-mai. Riuscì però ad emettere un urlo e a quel grido le donne capirono che era successo qualcosa di grave e in fretta tornarono al villaggio per avvertire i suoi familiari e i soldati.

Quel giorno, per paura, nessuno si mosse per andargli in aiuto. Il suo corpo con la testa tagliata fu ritrovato una decina di giorni dopo e fu sepolto dove fu ucciso. Ripensando a Juakali, mi vengono in mente le parole del Signore: “Nessuno ha amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). La domenica  successiva al ritrovamento del suo corpo, con tristezza ma anche con fierezza, l’abbiamo ricordato durante la Messa.

Uccisi mentre pregavano

Domenica 23 settembre 2001, a Masanga, un villaggio distante 42 chilometri da Shabunda, sette persone sono state uccise a colpi di kalasnikov nella nostra chiesa ancora in costruzione, mentre si trovavano insieme a pregare. Stavano concludendo la liturgia domenicale, quando da una finestra alcuni ribelli mai-mai spararono su di loro. Tra queste sette vittime c’era la moglie dell’animatore pastorale della zona, una mamma molto attenta ai problemi degli altri e sempre disponibile a servire. Rimase uccisa anche la moglie di un catechista che era incinta e il suo bambino di quattro anni. Le altre persone che erano in chiesa riuscirono a mettersi in salvo scappando in foresta.

I soldati che dovevano proteggere la popolazione, erano fuggiti, e così i mai-mai continuarono indisturbati ad uccidere tutti coloro che incontravano nel villaggio. Nel pomeriggio se ne andarono dopo aver saccheggiato e bruciato alcune case. Verso sera, alcuni cristiani con l’animatore pastorale rientrarono al villaggio e in fretta seppellirono tutte le persone uccise. Qualche giorno dopo, alcuni abitanti fecero ritorno al villaggio, scortati dai soldati. Subito seppellirono in fosse comuni gli altri cadaveri che erano sparsi nel villaggio. Le vittime erano 38.

Impossibile dimenticare

Per diversi anni non ho potuto visitare il villaggio di Masanga a causa dei continui combattimenti. Sono riuscito solamente, e con non pochi rischi, a raggiungerlo nella quaresima del 2003. Con commozione ho ascoltato questa testimonianza da parte dei sopravissuti. Con loro, tra le mura di quella chiesa in costruzione che è stata chiamata “chiesa dei martiri”, abbiamo ricordato coloro che erano morti senza colpa in una guerra da tutti dimenticata. La loro storia non può morire. Fa parte della mia vita e dei miei ricordi.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 10362.94 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Ottobre 2019

Il campo giovanissimi 2019

L’annuale campo giovanissimi si è tenuto presso il Centro pastorale “San Guido Maria Conforti” dal 15 al 21 luglio. Durante la settimana, quasi tre...
Edizione di Febbraio 2014

Padre Meloni, sacerdote da 50 anni

Il 13 ottobre 2013 si sono ritrovati a Parma quattordici saveriani provenienti da varie parti del mondo, per celebrare i cinquant’anni di ordinazio...
Edizione di Dicembre 2006

Madre e Regina per noi

Oltre gli angeli, altissima nei cieli, una Donna di luce riaccende di sorriso tutto l’universo... Cuscino ai piedi, la luna, sua veste, il sole, p...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito