La nostra missione continua
La nostra società e il mondo stanno vivendo un periodo di rapide trasformazioni che spesso ci lasciano disorientati. Constatiamo, inoltre, che le energie si riducono e non sappiamo più come far fronte alle tante necessità. In questa situazione, più che guardare al passato, è necessario spingere lo sguardo con coraggio verso il futuro per inventare nuovi modi di presenza, con strutture più agili.
Una comunità saveriana
Con le forze che si riducono, dopo molta riflessione, i missionari saveriani hanno maturato la decisione di portare la loro sede stabile a Cagliari; da qui essi continueranno a svolgere le attività di animazione missionaria anche nell’area centrale della Sardegna.
Dal prossimo settembre la casa saveriana di Macomer sarà gestita dalla diocesi di Alghero-Bosa.
Si tratta di una decisione dolorosa: lasciare una città dove si conoscono persone da oltre 50 anni, dove ci si vuole bene, dove si sono condivise le gioie e le sofferenze di tante famiglie, dove c’è sempre stato un concreto sostegno spirituale ed economico all’opera dei missionari saveriani. Però, al tempo stesso, si tratta di una prova di maturità e dell’opportunità di dare vita a qualcosa di nuovo.
L’occasione propizia per…
Papa Francesco invita costantemente la chiesa a uscire, ad andare verso la gente, con uno stile nuovo. Anche se la novità fa sempre un po’ paura, è venuto il tempo di inventare qualcosa di nuovo, come ci racconta l’esperienza di tante chiese “di missione”, la cui la preoccupazione principale è quella di far crescere una chiesa matura, capace di evangelizzare.
Per tanti anni i missionari saveriani hanno lavorato in questa chiesa locale, contribuendo alla formazione umana, cristiana e spirituale di tante persone, con un’attenzione forte per allargare il cuore al mondo intero e alle necessità dell’evangelizzazione di coloro che ancora non conoscono Gesù Cristo.
Ora è l’occasione propizia perché tanti laici - uomini e donne, adulti e giovani - tirino fuori il meglio delle loro energie e del loro cammino di fede per essere oggi missionari qui e in tante altre nazioni del mondo. Sono numerosi i giovani che, lasciata la Sardegna per i motivi più vari, portano avanti la loro vita di fede e il loro impegno di servizio alla chiesa e la testimonianza di Gesù Cristo in tante città in Italia e all’estero.
Dire “grazie” è dire poco!
Diciamo grazie al Signore per gli oltre 50 anni di presenza e di cammino in questa zona centrale della Sardegna. Grazie alla chiesa locale, ai vescovi e ai sacerdoti, ai laici animatori e alle delegate missionarie, ai tanti amici e benefattori, per la strada fatta insieme a servizio del regno di Dio.
Grazie ai tanti giovani e ragazzi che hanno frequentato questa nostra casa, insieme alle loro famiglie. Ci commuove il fatto che, dopo aver celebrato la Messa in un paese, tante persone vengano a salutare, ricordando il tempo vissuto con i saveriani a Macomer, e chiedendo notizie dei missionari conosciuti.
Qualcosa è rimasto…: il ricordo fa riportare al cuore momenti significativi vissuti insieme.
Continuiamo insieme
Grazie a tutti, perché la missione continua. Anzi, questo “vuoto” si può colmare bene solo nella misura in cui ognuno, con le sue qualità e i suoi limiti, si fa carico oggi della missione e dell’annuncio del vangelo di Gesù Cristo nel mondo.
Se questo è lo spirito con cui viviamo questo “distacco”, allora possiamo dire che i 60 anni di presenza dei saveriani a Macomer non sono stati inutili, perché come cristiani abbiamo maturato la coscienza che la missione non è un compito riservato a qualche “specialista”, ma riguarda tutti, perché essa è il frutto maturo del nostro battesimo e del nostro cammino di fede.
Allora noi saveriani e voi, amiche e amici, possiamo incoraggiarci a vicenda e dire insieme: “La missione continua!”.
Per i Saveriani di Macomer, p. Piero Pierobon, sx.