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La missione è qui? - Prepariamo i missionari

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Visitando le parrocchie del nostro Friuli, mi sento dire spesso che la missione ormai è nella nostra terra, e non solo in Africa. Dicono: “Dovete rimanere qui, e non tornare laggiù; è qui che adesso c’è bisogno!”.

Non tutti sanno che...

Lasciamo perdere la frase, “non tornare laggiù...”. Analizziamo il resto: “dovete rimanere qui, in Friuli”. Se consideriamo la mancanza di sacerdoti, quest’espressione può avere un certo valore. Ma forse non tutti sanno esattamente cosa facciamo in missione per cercare di migliorare la situazione, o almeno per dare il nostro contributo.

A parte l’aiuto sociale, che non manca mai, dedichiamo molto tempo proprio alla formazione. Organizziamo incontri a tutti i livelli: per catechisti, responsabili di comunità, chierichetti, cantori, operatori della carità e così via. insomma, prepariamo le persone per i vari ministeri.

Lo scopo di tutto questo nostro impegno è quello di aiutare una comunità cristiana a vivere la fede e a testimoniare Cristo Risorto, anche con la presenza sporadica del missionario. I missionari non riescono ad arrivare dappertutto ogni domenica per celebrare l’Eucaristia. Eppure, le comunità cristiane celebrano regolarmente il “giorno del Signore”. Con gli incontri formativi noi cerchiamo di preparare una comunità cristiana capace di accogliere la parola di Dio e pronta a testimoniare la fede.

Aiutiamo la chiesa a crescere nella fede

Qualcosa di simile stiamo facendo anche in alcune parrocchie del Friuli. Quando possiamo, sostituiamo il parroco là dove manca; ma non facciamo solo i tappa-buchi. Stiamo dando un piccolo contributo alla nostra chiesa friulana, perché le comunità “crescano nella fede, siano adulte nella fede”. È quello che stiamo facendo, ad esempio, con i gruppi liturgici di Sappada e Latisana.

L’anno scorso, sempre in collaborazione con i rispettivi parroci, abbiamo dato una mano a preparare i ministri straordinari dell’Eucaristia. Quest’anno stiamo continuando la formazione con incontri sulla liturgia, per cercare di avere celebrazioni più dignitose. Le comunità dovrebbero riuscire a gestirsi anche “in assenza” o, come forse si preferisce dire, “in attesa” del sacerdote.

Non è questo un lavoro che i missionari svolgono anche in Africa, in America latina, in Asia?

Un grazie sincero soprattutto alle comunità di Latisana e Sappada per questi incontri che ci fanno crescere nella fede e ci rendono autentici testimoni del Cristo Risorto in mezzo all’umanità.



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