La "Cappella Martiri" a Parma in Casa Madre
Giunge molto gradito, al visitatore delle Memorie Confortiane Saveriane presso la Casa Madre dei Saveriani a Parma, constatare in Cappella Martiri la presenza di alcuni riferimenti iconografici che rimandano al più terso e genuino senso cristologico presente nell’animo del vescovo Fondatore di missionari Guido Maria Conforti.
Tutti ricordano le origini storiche della Cappella Martiri: era l’unica cappella per la Comunità missionaria in Casa Madre vivente il Conforti, nell’edificio che egli aveva costruito ex novo, con inizio il 24 aprile 1900.
Appena i suoi impegni episcopali, prima a Ravenna poi a Parma, glielo permettevano, il beato Conforti visitava e sostava cordialmente in Casa Madre "al dolce nido, entro cui ho passato i giorni più belli di mia vita". In questa cappella pregava con loro, presiedeva le celebrazioni liturgiche, e soprattutto qui compì 16 cerimonie di invio-addio di Saveriani partenti per la Cina.
La dizione "Cappella Martiri" è postuma, e risale a dopo la sua morte, quando si volle perpetuare in questo ambiente quel clima di martirio, legato al dono totale della vita per il Vangelo, che mons. Conforti desiderava trasmettere ai suoi missionari.
L’ambiente della Cappella Martiri fu ristrutturato più volte, cambiandone in taluni decenni pure l’uso: qui infatti, divenuta nel 1934 sala comunitaria, si svolsero negli anni Quaranta le cerimonie ufficiali per l’apertura ed introduzione della causa di beatificazione del Conforti.
Tuttavia, la decorazione del soffitto a cassettoni pare di epoca confortiana, con elementi e motivi da lui dettati: perciò, essa trasmette direttamente convinzioni ed orientamenti costitutivi tipici dell’animo confortiano.