La bibbia nella mia vita /5: Parola di Dio con i ''professionisti''
Trovarsi per leggere la Parola di Dio della domenica seguente e condividere le riflessioni che da essa scaturiscono è stato un tentativo che si è ripetuto più volte con vari sacerdoti e confratelli saveriani. Bisogna subito dire che i preti conoscono la Bibbia e bisogna stare attenti a come si parla, perché... non perdonano le imprecisioni e non ammettono il pressapochismo. Indipendentemente dal risultato che ottengono, tutti preparano molto bene i contenuti delle loro prediche domenicali.
Un momento fraterno
Come addetti ai lavori, e per quanto inappropriata la parola possa sembrare, i preti sono dei "professionisti" nel trasmettere la Parola di Dio. Perciò fare la condivisione della Parola con loro non è una cosa semplice. Eppure, ho vissuto diverse belle esperienze anche in questo campo.
Ricordo con nostalgia gli incontri con il confratello saveriano p. Pio Devoti e un prete giapponese. Eravamo solo tre, ma ci trovavamo regolarmente per recitare il breviario davanti al Santissimo e per pregare insieme. Poi facevamo la lettura e la condivisione molto semplice del vangelo, secondo quello che ci ispirava il cuore.
Era un momento molto fraterno durante il quale lo Spirito di Dio ci parlava attraverso la lettura e lo scambio delle risonanze che la Parola provocava. La stessa esperienza si è ripetuta alcuni anni dopo con un gruppo più ampio di confratelli saveriani.
Il rischio della "lapidazione"
Devo ammettere che tutti siamo tentati di correggere le imprecisioni che un altro missionario può dire, ma bisogna sapersi controllare e lasciar correre, per permettere a ciascuno di esprimersi liberamente e dar voce a ciò che di più vero c'è nel cuore.
Sono convinto che noi preti e missionari in generale, quando ci incontriamo, abbiamo alte barriere cerebrali e culturali che impediscono la semplicità dello scambio sulla Parola di Dio. Ciò nonostante devo concludere che, anche se difficile e molto esigente, è possibile testimoniare e annunciare la Parola di Dio anche tra preti e missionari.
Ovviamente nel contesto clericale non è consigliabile indossare la veste di "profeta", perché si viene "lapidati" immediatamente o "crocifissi" in poco tempo. Ma dopo il pasto sostanzioso della Parola scambiata tra noi, di solito segue il pasto concreto, preparato e consumato a tavola tra fratelli. E questo serve quasi sempre a rasserenare gli animi e le parole...