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L’onda anomala dell’amore: Aiuti e preghiere per l’Indonesia

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È amaro constatarlo, ma è anche la verità. Quando si crede di essere vicini alla soluzione di certi problemi, soprattutto sociali, arriva puntuale “l’onda anomala” che ci respinge nel grande mare delle sofferenze e delle emergenze del mondo.

L’opera di ricostruzione

Questa volta sono i nostri missionari di Sumatra (Indonesia) che, per voce del superiore dei saveriani p. Vincenzo Baravalle, ci interpellano:

“È urgente l’aiuto di cibo, vestiario, medicinali. Vanno aggiunte anche le necessità dei profughi che, presi dal panico, sono fuggiti dalla zona sinistrata soprattutto in direzione di Medan.

Tutto il popolo indonesiano sta facendo uno sforzo enorme per far fronte a queste emergenze. Anche noi siamo coinvolti nel sensibilizzare le nostre comunità cristiane per preparare e inviare aiuti. Da Padang, inoltre, facciamo servizio di collegamento con le diocesi di Medan e di Sibolga, gravemente colpite dallo tsunami, per gli aiuti che arrivano dall’Europa e dalle Americhe.

C’è da ricostruire case e scuole, ponti e infrastrutture; dobbiamo pensare alle barche dei pescatori e alle loro reti; alle sementi per il riso e a un minimo di attrezzatura agricola; c’è soprattutto da pensare al futuro dei bambini e delle altre persone rimaste sole, e alle tante altre necessità che emergono dopo queste situazioni. Un gruppo di universitari qui a Padang, originari di Aceh, hanno annunciato che si ritireranno dall'università perché tutti i loro familiari sono morti e non c’è più chi li possa aiutare negli studi”.

“Pregate molto per noi”

I missionari continuano: “È necessario pregare molto anche per noi missionari perché, al di là dell’aiuto materiale che possiamo dare, sia soprattutto la nostra testimonianza di fede a rispondere alla domanda che tutti si pongono, nel segreto del cuore: se Dio è Padre, perché ha permesso tutto questo? Abbiamo ripreso in mano il libro di Giobbe e lo meditiamo, chiedendo a Dio la luce necessaria per accettare il mistero della sofferenza innocente”.

La mano compassionevole di Cristo continua ad essere tesa verso ogni persona che soffre, per lenirne il dolore. Nello stesso tempo, cerca ancora aiuto da tutti noi, suoi discepoli, per soccorrere le miserie del mondo.

Ringrazio sinceramente tutte le persone che hanno inviato una loro offerta, segno tangibile del loro amore e solidarietà per l’opera missionaria della chiesa in mezzo ai poveri. “I poveri li avremo sempre con noi”, ci ha ricordato Gesù.

“Beati i poveri”, quando trovano il nostro cuore aperto alla solidarietà.



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