L'albero più grande
Una parabola per tutto l'anno
da: ANONIMO- Tanto tempo fa, in una radura che scendeva al fiume, c'era un giovane albero. “Voglio diventare l'albero più alto del bosco!”, ripeteva ogni giorno. E ben presto questa diventò la sua unica preoccupazione: diventare sempre più alto.
Al mattino, mentre gli altri alberi riposavano, volgeva le sue verdi fronde verso la collina, avido del sole ancora nascosto. E a sera riposava per ultimo, indispettito del giorno che sembrava sempre troppo breve.
Giorno dopo giorno cresceva, i rami protesi con tenace orgoglio sempre più in alto. Da tempo nessun fiore l'ornava, perché anche i fiori gli parevano uno spreco. Perciò, passandogli accanto, mai nessuno avrebbe potuto coglierne i frutti.
Quando fu alto - il più alto nel bosco - provò ad abbassare lo sguardo. E vide, e capì. Gli alberi vicini erano più piccoli, ma le loro fronde, più larghe e più forti, ospitavano ogni genere di uccelli e di animali del bosco. I loro rami crescevano là dove il bisogno chiamava, dilatandosi come i raggi del sole.
- Un nuovo nido? Eccoti un altro ramo...
- Una corona par la giovane sposa? Ecco i fiori profumati...
L'albero più alto del bosco finalmente pianse. Le lacrime scioglievano la durezza e l'oblio di tanti anni. Uno ad uno inclinò i suoi rami, con fatica e dolore. Nella chioma, che pian piano si apriva, penetrò finalmente la luce. I fiori, quella primavera, gli parvero un miracolo. E la prima famiglia di usignoli fu accolta tra mille cure e tenerezze, sia pure con timidezza, all'inizio, e un po' di disagio. Ma da quel giorno, tutto fu una continua scoperta, una festa senza fine, un concerto di paradiso.