Insieme per un viaggio nel passato ed un evento speciale
Per il vescovo Giorgio Biguzzi, p. Antonio Guiotto e p. Franco Manganello è stata una grande soddisfazione tornare in Sierra Leone, dove hanno vissuto e lavorato quasi quarant’anni, per partecipare alla consacrazione di un vescovo locale. La diocesi di Makeni, fondata nel 1962 grazie all’azione dei missionari Saveriani, era stata retta finora solo da vescovi della congregazione: mons. Augusto Azzolini, il primo, dal 1962 al 1987, mons. Giorgio Biguzzi dal 1987 al 2012 e mons. Natale Paganelli, nominato amministratore apostolico in attesa della consacrazione di un vescovo sierraleonese.
Nel 2012 papa Benedetto XVI aveva nominato vescovo il presbitero Henry Aruna, che però non aveva potuto prendere possesso della diocesi perché non era stato accettato dalla popolazione per la sua provenienza etnica. Finalmente, il 13 maggio scorso, nella Cattedrale di Nostra Signora di Fatima, per le mani del nunzio apostolico mons. Walter Erbì, è stato consacrato vescovo il presbitero Bob John Hassan Koroma. Il neo pastore, 52 anni, è cresciuto nella parrocchia di Kamabai, nella provincia settentrionale della Sierra Leone dove la maggioranza è di etnia limba. Qui nel 1950 inizia la missione saveriana in Sierra Leone che trova una calda e generosa accoglienza da parte di questa popolazione di religione musulmana.
Padre John Koroma è cresciuto nella parrocchia fondata da p. Giuseppe Rabito e ha ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana dai Saveriani italiani. È stato battezzato a tredici anni da p. Franco Manganello, ha avuto accanto nella sua crescita spirituale p. Tonino Senno, è stato cresimato da mons. Azzolini ed è stato ordinato presbitero da mons. Giorgio Biguzzi nel 1999. Ha poi studiato a Roma presso il Pontificio Istituto biblico dove si è licenziato in Sacra Scrittura e, in seguito, ha conseguito il dottorato in Teologia biblica presso la Pontificia Università Urbaniana. Al ritorno, il presbitero è stato vicario generale della diocesi e amministratore della Cattedrale di Makeni.
Padre Alfredo Turco, superiore dei Saveriani in Italia, ha espresso soddisfazione per l’atteso momento: “Quando la Chiesa locale prende in mano la situazione, è una bella avventura che inizia. Noi Saveriani possiamo finalmente vedere i frutti di quello che abbiamo seminato”. Al ritorno a San Pietro in Vincoli mons. Biguzzi ha raccontato il suo viaggio e la grande gioia per ciò che ha visto a Makeni: “Ho ritrovato una comunità diocesana vivace, con molte vocazioni, nella quale i giovani sono protagonisti. C’è un grande impegno nell’evangelizzazione da parte dei presbiteri, delle religiose, dei catechisti e di tante famiglie. La diocesi si è preparata con entusiasmo alla consacrazione del primo vescovo locale e ci ha accolti bene”.
Anche p. Antonio Guiotto è stato felicissimo di ritornare a Makeni. “L’ultima volta ero andato nel 2018. È stata una bella esperienza partecipare alla consacrazione di John Koroma e anche andare nei luoghi dove ho vissuto. Ho girato tutti i villaggi della parrocchia di Kamambai dove, durante la guerra civile, andavo a trovare la gente e a presiedere la Messa mentre i missionari filippini se ne erano andati. Sono andato a salutare anche i ragazzi della scuola per non vedenti di Kathombo Too. È stata una bella esperienza, la gente e venuta a salutarmi contenta di rivedermi”.
La Sierra Leone è stata la prima missione africana dei Saveriani dopo la loro uscita dalla Cina. Nel periodo della massima presenza erano in 43. Da subito si sono impegnati nella scolarizzazione, nell’assistenza sanitaria e nell’annuncio del Vangelo. Hanno costruito scuole ed edificato parrocchie. Nel decennio della guerra civile (1991-2002) non si sono ritirati ma hanno lavorato, il vescovo Biguzzi in testa, per favorire la riconciliazione nazionale ed il reinserimento nella società dei bambini soldato. Oggi vivono in Sierra Leone venti saveriani, in otto comunità, nella diocesi di Makeni e nell’arcidiocesi di Freetown.