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In Burundi non si perde il sorriso

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Da: Alfredo e Angelo - Mattoni, lavoro e ...Messe interminabili.

Anche quest’anno abbiamo trascorso due mesi in Burundi, a Gitega. Eravamo otto volontari italiani e abbiamo lavorato con una settantina di operai locali. Abbiamo aiutato a costruire una scuola media che inizierà a funzionare l’anno prossimo. È composta da sei aule e ospiterà 150 ragazzi.

Dove la donna è protagonista

L’anno scorso sono state costruite le scuole elementari ed è stato bello vedere tanti bambini entrare nelle nuove aule. Queste scuole sono state volute da una congregazione di suore locali che si chiama "Bene Maryia", cioè Figlie di Maria. Sono tutte suore burundesi, che hanno capito l’importanza dell’istruzione. È bello vedere questa giovane comunità che s’impegna a favore dei poveri, dei malati e degli orfani, sotto la guida di Cecilia, una suora piccola di statura, ma grandenel cuore e nella fede. L’Eucaristia, la preghiera, l’adorazione sono la fonte della sua forza.

Queste suore svolgono il loro apostolato nella cattedrale e nelle altre chiese, ma soprattutto sono un punto di riferimento per le donne. Infatti, è la donna che va nei campi a lavorare, che porta sulla testa il peso dei prodotti da barattare al mercato. Sono le donne che si dedicano di più alla famiglia, accudiscono i figli e li educano. Le suore sono per loro guide importanti.

Quell’inspiegabile serenità

Gli uomini svolgono i lavori più pesanti, come tagliare la legna o fare il carbone. Sono pochi quelli che si interessano dei problemi della famiglia. Quest’anno abbiamo visto con gioia qualche papà accompagnare i figli a scuola. I burundesi vivono generalmente dei prodotti dei campi e quando la stagione non è propizia sono dolori. L’anno scorso, per esempio, c’è stata la carestia, perché per otto mesi non ha mai piovuto e il raccolto è stato minimo. A Natale ci sono state delle alluvioni che hanno fatto saltare il raccolto. Ciò significa miseria, fame e malattie.

Nonostante questa precarietà, la gente riesce a mantenere una serenità che per noi è inspiegabile. Sicuramente dipende dalla fede e dalla fiducia nella Provvidenza, che si manifesta nella loro gioiosa partecipazione alle varie funzioni liturgiche. Ogni giorno, alla Messa del mattino, arrivano molti fedeli, anche se devono percorrere molta strada a piedi. Ci sono bambini, giovani e adulti di ogni età: abbiamo visto parecchie mamme con bambini in fasce. Nelle solennità più importanti, la Messa dura più ore.

Sicuramente, i burundesi ci hanno dato una grande testimonianza di fede e ci hanno obbligato a riflettere sulla superficialità con cui noi viviamo il nostro cristianesimo.



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