Il tempo della mistagogia
“Mistagogia”, secondo il dizionario italiano, significa introduzione ai misteri religiosi e della vita. “Mistagogo” è colui che guida il discepolo in questo cammino.
Non è una parola comune. Viene usata dai teologi cattolici per indicare il periodo che segue il battesimo degli adulti, che iniziano a frequentare la comunità in modo più attivo e mettono in pratica ciò che hanno appreso con scelte coerenti. Compiono gesti di carità, approfondiscono la bibbia e i testi cristiani, apprendono la pratica della riconciliazione, si mettono a servizio degli altri.
In Giappone, oltre a tutto ciò, con i nuovi battezzati facciamo delle passeggiate per vedere i ciliegi in fiore, gustare l’armonia della natura, ammirare i templi più belli. È come stare alla finestra e guardare un pezzo di cielo. Oppure percorriamo insieme il tragitto che ha portato i battezzati al loro incontro con Cristo Risorto.
In realtà, ho scoperto che possiamo chiamare “tempo della mistagogia” anche il tempo dell’anzianità.
È un tempo che ci fa riscoprire il mistero della vita come progetto di Dio; un tempo in cui ci dedichiamo alla meditazione e alla preghiera. Possiamo rileggere il nostro passato come un racconto sacro. È il periodo in cui si gusta il calore di una famiglia che chiede solo il dono della tua presenza, ma ti dona la gioia della compagnia. Insomma, il tempo della mistagogia è un periodo meraviglioso nella vita di tutti, da vivere con intensità.