Skip to main content

Il sorriso missionario di don Onnis

Condividi su

È proprio vero un proverbio africano che dice: “Una tomba è troppo piccola per contenere un uomo”. Ci vorrebbe un’enciclopedia per raccontare don Nino. I tanti e vari volti presenti al funerale della chiesa di Samassi valgono più di tante parole. Mi piace ricordare e disegnare don Nino con tre “pennellate”.

Un prete con il grembiule!

Fu un anticipatore della “chiesa in uscita” voluta oggi da papa Francesco. Ha sempre cercato l’incontro e il dialogo. Era un costruttore di ponti tra sponde anche lontane, un uomo e un sacerdote alla portata di tutti.

Addosso ha sempre avuto l’odore delle “pecore” che gli erano affidate e che ha incontrato in 59 anni di ministero sacerdotale.

Un prete con il grembiule! Soprattutto era amico di tanti preti di ogni età, diocesi di appartenenza e colore. Ai funerali erano presenti sei vescovi, è stata una celebrazione a colori.

Chi dice don Nino, dice missione. È stato il suo grande amore. Sia sul campo quando fu missionario fidei donum in Brasile, sia da “mitico” direttore dell’ufficio diocesano, attraverso il quale ha aiutato tutti noi, per 20 anni, a farci conoscere e amare la missione. Questa è diventata la sua pelle e il suo dna.

Quel sorriso mai spento

Tanti possono vantare di essere stati contagiati di “mal di missione” da don Nino. L’ultima pennellata è il sorriso, il suo marchio di fabbrica.

Nessuno lo ricorderà triste, ma sorridente. Un sorriso certificato da una cartella clinica che è quasi un romanzo.

La malattia finale ha cercato di prendere il sopravvento sul suo fisico, ma la sua fede, il suo entusiasmo missionario, e appunto il suo sorriso hanno resistito.

Nel luglio 2015 fece il suo ultimo viaggio a Lourdes con noi dell’Unitalsi. Era in carrozzella perché le forze iniziavano a venir meno. Mi chiese un colloquio davanti alla grotta per parlarmi. Iniziò la chiacchierata così: “Carlo, davanti a Maria ho bisogno di dirti una cosa che mi sta molto a cuore… Sono un prete felice!”. Scoppiammo in pianto tutti e due. Era il suo modo per dirmi: “Adesso continua tu”.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2206.48 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Novembre 2005

“Osare la vita”, Esperienza di comunità

Quest’anno è stato per noi, giovani del gruppo “Emmaus” ricco di incontri sulla vita eucaristica, con riflessioni profonde ed emozioni intense. Il ...
Edizione di Dicembre 2017

La ritrovata unità fa bene a tutti

Caro Direttore va tutto bene quello che si dice nell’editoriale di ottobre su Lutero (500 anni della riforma protestante). Non va bene quello che ...
Edizione di Gennaio 2022

Seminare Vangelo in Giappone

Carissimi amici lettori di “Missionari Saveriani”, due righe di presentazione. Mi chiamo Giovanni D’Elia, ho 51 anni e sono di Taranto. Sono entrat...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito