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Il sogno dei giovani teologi

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Il trasloco nella sede rinnovata

Il trasloco dello Studentato teologico internazionale alla sua nuova sede è un sogno che molti studenti di teologia hanno avuto da anni. È toccato proprio a noi realizzarlo e ne siamo felici. Per capire il significato di questo sogno, è bene andare un po’ dietro negli anni e ripercorrere un cammino che ha avuto varie tappe.

Il 1994 è stato l’ultimo anno di attività dell’Istituto teologico saveriano di Parma. Da allora era sorta negli studenti di teologia l’idea di abitare una casa che permettesse una migliore gestione della vita comunitaria. Il numero degli studenti era diminuito e la Casa Madre era un ambiente molto grande, in cui era facile disperdersi. L’ideale era avere una sede staccata, ma vicina, con un po’ di autonomia, per crescere meglio…

Un desiderio del beato Conforti

Il beato Conforti aveva sempre desiderato che i suoi studenti potessero studiare teologia in Casa Madre, con insegnanti saveriani e diocesani. Un desiderio che non riuscì a realizzare. Per diversi decenni gli studenti saveriani frequentarono la teologia nel seminario diocesano, finché nel 1949 la comunità teologica fu trasferita a Piacenza. Nove anni dopo, essendo aumentato notevolmente il numero dei teologi, si decise il ritorno dello studentato nella Casa Madre di Parma, che era stata ampliata.

Tutti i corsi erano in casa, con professori eccellenti, saveriani e diocesani. Il desiderio del fondatore si era concretizzato.

Nel 1977 l’Istituto teologico saveriano ottenne l’affiliazione all’università Urbaniana di Roma, con la possibilità di conferire il baccellierato. Era un riconoscimento della serietà della scuola teologica dei saveriani, con la sua impronta fortemente missionaria. Allora frequentavano i nostri corsi anche altri religiosi: benedettini, betharramiti, cappuccini, stimmatini, le saveriane e gli stessi seminaristi della diocesi. Sono stati anni memorabili!

Teologi …pendolari

Nel frattempo, era iniziato il calo delle vocazioni e il numero degli studenti cominciò a ridursi notevolmente. Ci si domandava: vale la pena continuare? Dopo lunga riflessione, nel 1994 fu deciso di chiudere l’Istituto teologico saveriano di Parma e mandare gli studenti saveriani a Reggio Emilia per frequentare le lezioni.

Da allora, i teologi partono  al mattino e tornano il pomeriggio, come tanti altri studenti in Italia e nel mondo. Non tutti erano d’accordo con quella decisione e, ancora oggi, qualcuno si chiede se sia stata la scelta giusta. Ma ormai la Congregazione si era orientata ad avere varie comunità di teologia, una per continente, con studenti di varie nazionalità, in modo da favorire l’adattamento interculturale dei giovani saveriani.

Prima, la maggior parte degli studenti era di origine italiana. Oggi a Parma siamo 21 studenti provenienti da otto nazioni: Bangladesh, Brasile, Camerun, Congo, Indonesia, Italia, Messico e Spagna.

Il trasloco pasquale

A fianco della Casa Madre, una palazzina che dà proprio su Viale San Martino, era stata la sede dello CSAM, il Centro saveriano di animazione missionaria, fino al 1992 quando le attività del Centro furono trasferite a Brescia.

Questa palazzina è stata ristrutturata e resa idonea per una comunità di studenti. C’è voluto un anno e mezzo di lavoro, ma ormai ci siamo! Pasqua è la festa del passaggio! E proprio dopo Pasqua, anche noi abbiamo fatto il …passaggio nella nuova casa.

Una situazione ideale, perché così noi giovani studenti continuiamo a restare nella nostra Casa Madre (e la sentiamo proprio nostra!), pur vivendo in uno spazio che ci consente di gestire in modo autonomo la nostra vita di comunità. Speriamo così di diventare veri missionari, come li voleva il beato Conforti, e di realizzare meglio il suo sogno.



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