Il regalo accolto a mani vuote, Auguri: Buon Natale a tutti
I saveriani che vivono nella casa madre di Parma, dal superiore dell’Italia padre Carlo Pozzobon ai giovani studenti di teologia, tutti desideriamo esprimere i più calorosi auguri di un felice Natale a voi, che ci pensate e pregate per noi. Sono molte le persone che ci vogliono bene. Noi lo sappiamo e vogliamo ricordarle, insieme alle loro famiglie.
“Cosa ci hai portato?”
Gli auguri di un felice Natale nascono dalla consapevolezza che la più grande gioia di questo giorno cristiano viene proprio dal vedere le proprie mani vuote.
Com’era abitudine per i sapienti e i grandi asceti del lontano Oriente, anche Dogen, il grande asceta giapponese zen, si era recato in Cina, allora ritenuta la fonte della saggezza. Si racconta che, al ritorno dal viaggio, i discepoli di Dogen abbiano chiesto al loro maestro che cosa avesse portato dal grande Paese celeste. Desideravano sapere quale fosse il dono più grande e più bello che il maestro aveva scelto per loro. Dogen, come risposta, aveva mostrato le mani aperte completamente vuote. Infatti, il dono veramente grande che il maestro aveva portato per i suoi discepoli era proprio questo:
le mani vuote, che indicavano la libertà dalle cose e, soprattutto, un cuore assolutamente libero.
Il pastorello senza regalo
Un racconto simile si trova in un vecchio libro di favole per bambini. In una si racconta pressappoco così. Il presepio, con tutte le statuine, era ormai pronto. Tutte le statue erano al loro posto e la mezzanotte era ormai vicina. Gesù stava per nascere. D’improvviso, nel luogo della capanna, si accende una gran luce e, come per incanto, tutte le statuine del presepio prendono vita e iniziano a camminare verso la capanna per vedere Gesù appena nato.
Quasi tutte le statuine hanno in mano qualcosa: chi un pacco, chi una gallinella, chi un pane o una focaccia e chi un agnellino. Arrivate alla grotta, iniziano a offrire i doni che hanno tra le mani. Giuseppe è molto indaffarato a ricevere i doni, ma sono talmente tanti che anche Maria, con il bambino fra le braccia, vuole dargli una mano, mettendo i doni nel suo grembo. Presto si accorge che le è difficile riceverli tutti, perché tra le braccia tiene Gesù. Allora Maria cerca con lo sguardo qualcuno a cui poter affidare per un attimo il Piccolo, mentre ella si dedica a ricevere i regali.
Ma tutti sembrano avere le mani occupate. Finché Maria vede, appoggiato al palo della capanna, un ragazzo con le mani vuote e gli occhi lucidi per la commozione. “Quella piccola statua non ha nessun dono; ha proprio le mani vuote!” - pensa Maria, tutta contenta. Gli si avvicina e gli chiede il favore di prendere Gesù tra le sue braccia, mentre lei avrebbe continuato a ricevere i doni che tutti portavano.
Per accogliere “il dono”
Quella piccola statua non aveva nessun dono; aveva le mani vuote, libere. Proprio per questo ha potuto ricevere il dono più grande: Gesù.
Ebbene, cari amici dei missionari, il nostro augurio è che possiate vivere un felice Natale. Perciò provate ad avere le mani vuote e il cuore libero. Così potrete stringere Gesù tra le braccia e portarlo al cuore. Egli è il dono più grande che Dio Padre poteva mai fare agli uomini.