Su queste pagine era stata già presentata l'iniziativa di un concorso scolastico nel 50° anniversario di presenza dei missionari saveriani a Brescia. L'intento era quello di far riflettere gli studenti sui grandi temi del dialogo e della pace. Da qui il tema del concorso "Giovani e dialogo: una sfida, una continua ricerca".
Le risposte da parte dei ragazzi e dei giovani delle nostre scuole sono state più che soddisfacenti, con quasi cinquecento lavori inviati tra elaborati scritti, fotocomposizioni e, soprattutto, disegni.
Imparare a conoscere l'altro
Nei contributi letterari è emerso unanime il concetto dell'importanza della dignità umana, in qualunque parte del mondo e qualunque sia il colore della pelle.
"Se dalla realtà non si può fuggire - scrive Alessandra - se dalla meschinità, dalla falsità e dalla cattiveria delle persone non si può scappare, l'unico modo che abbiamo di vivere la vita è...amare". "In fondo, provare a creare un mondo senza violenza non costa nulla - conclude il suo lavoro Elisabeth - e poi, sperare in un sogno non vuol dire sognare a occhi aperti, ma riuscire a realizzare ciò in cui si crede".
Sofia si cimenta con il tema della "intercultura come strumento di dialogo e di pace". Ricorda la sua classe, frequentata da bambini che provengono da altri paesi e che professano altre religioni. "Lì ho imparato ad accettare il diverso e più tardi non ho più visto questa grande differenza tra me e loro. Dopotutto non c'è nessuna differenza da vedere".
La sfida è dentro di noi...
"La vita è una cosa fantastica - aggiunge Matteo. È un'emozione che non deve passare senza essere ascoltata... La vera sfida è quella che sta dentro di noi, nel nostro piccolo mondo da tenere in armonia e in pace". "Non bisogna spiegare o commentare la pace - rileva Simona - ma lavorare perché questa si realizzi... L'insieme delle differenze non comporta solo accettare il diverso, ma anche riconoscere la sua identità culturale nella quotidiana ricerca di dialogo, comprensione, collaborazione, nella prospettiva di un reciproco arricchimento".
Emilio non si nasconde la difficoltà dell'integrazione, ma "la sfida è proprio quella di rendere possibile un arricchimento culturale grazie alla valorizzazione dell'altro, di poter usufruire della ricchezza della diversità nel rispetto reciproco".
Un'intera classe è stata invitata dall'insegnante a commentare questa frase di Gandhi: "Tu devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Le soluzioni sono state le più fantasiose e originali, ma tutte con la stessa conclusione. Francesco: "Non puoi cambiare il mondo se non sei il primo a volerlo". Arianna: "Se vuoi vedere un cambiamento nel mondo il primo passo devi farlo tu". Maria: "I grandi cambiamenti che vorrei vedere devono partire da me".
Premiazioni il 17 maggio
I numerosi lavori arrivati sono la testimonianza che i giovani non sono distratti di fronte ai grandi problemi che costituiscono una sfida per tutti noi. Anzi, sono più pronti ad accogliere "l'altro" e "il diverso" rispetto a noi adulti, spesso incapaci di valorizzare la diversità come risorsa, dal punto di vista culturale, economico e sociale.
Tutti i lavori sono stati valutati da apposite commissioni con lo scopo di procedere alla scelta finale dei lavori da premiare. Non è stato un compito facile. Avremmo voluto premiarli tutti con il primo premio. Ad ognuno andrà comunque l'abbonamento gratuito, per un anno, al mensile "Missionari Saveriani".
La premiazione si terrà sabato 17 maggio alle ore 10, presso i saveriani di Brescia, in via Piamarta 9. Per l'occasione sarà organizzata una festa, con la presenza di un gruppo musicale etnico.
Vi aspettiamo!
