Grazie per l'amicizia missionaria
Caro direttore, sono rimasto impressionato dalla fotografia pubblicata nell’articolo di Diego Piovani, a pagina 2 di “Missionari Saveriani” di ottobre 2015. Papa Francesco è una persona meravigliosa.
Lo ammiriamo per la sua bontà, che lo rende così vicino alla gente nel suo annuncio del vangelo. Mi ha colpito soprattutto la domanda che ci rivolge: “Come va la gioia a casa tua?”. È una grande provocazione, specialmente in questi nostri giorni pieni di ansia e paura. Mi invita a rispondere e a fare la mia parte perché la gioia diventi il clima ordinario della vita in famiglia. Grazie per questa bella provocazione!
Franco, Roma - via sms
Vorrei rispondere a papa Francesco, dirgli come va con la gioia e spiegargli la mia situazione. Ma non ho il suo indirizzo e non so come fargli arrivare la mia risposta. Comunque, la gioia in casa mia va così così: alcune volte è alta, altre volte è bassa. Vorrei chiedergli qualche consiglio per mantenere il livello di gioia sempre alto…
Rosalba, Signoressa (TV) - via telefono
Cari amici lettori e lettrici, ringrazio Franco e Rosalba, e tanti altri che hanno manifestato la loro felice sorpresa a quella domanda di papa Francesco.
Ho preparato quel “poster” anzitutto per me, come sintesi dei 50 anni di vita saveriana e come domanda da rivolgere a me stesso, all’inizio e al termine di ogni nuova giornata, dono di Dio per continuare a vivere la missione dell’annuncio del vangelo. Perché la gioia è veramente contagiosa, ma so bene che non è facile mantenerla sempre “a livello alto”, come dice Rosalba.
È una caratteristica di papa Francesco quella di rivolgere domande al pubblico che lo ascolta e lo legge. Sono domande dirette e provocanti, che ci spingono a dare una risposta sincera e a metterci in sintonia con le sue parole. Anche Gesù lo faceva spesso, per coinvolgere le persone che lo seguivano e ascoltavano.
La domanda nel poster menzionato è su questa linea: riguarda la gioia: “la gioia del vangelo”, che papa Francesco vive in prima persona e propone a tutti, perché ne siano contagiati e contribuiscano personalmente a contagiare tante altre persone, a iniziare dalla propria casa. Porsi questa domanda, rispondere e impegnarsi a vivere la gioia è un impegno tipicamente missionario: la missione annuncia, porta, dona e attiva la gioia!
È la stessa gioia, cari lettori e lettrici, che in questi anni mi ha spinto a comunicarvi le testimonianze dei nostri missionari attraverso le pagine di questo mensile. La stessa gioia che voiavete provato nel leggere, e che ci avete donato con la vostra ininterrotta fedeltà, amicizia e solidarietà. Ve ne ringrazio di cuore, anche a nome di tutti i saveriani, con un abbraccio missionario.
Vostro sempre, p. Marcello, sx