“Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio”
Queste parole sono nel “cantico” che Zaccaria pronunciò quando gli si sciolse la lingua per benedire Dio, alla gioiosa nascita del figlio Giovanni, poi riconosciuto come “Battista”. Lo leggiamo nel vangelo di Luca (1, 68-79).
Ogni bambino è segno vivente della tenerezza e misericordia: di Dio e dei genitori che, insieme, gli hanno fatto dono della vita.
Anche il piccolo Guido, dato alla luce il 30 marzo del 1865 nella cascina di Casalora (Parma) da mamma Antonia Adorni e papà Rinaldo Conforti, è stato frutto di immensa tenerezza e misericordia. Anche per lui, la madre ha esultato nella fede più del papà, mentre il figlio “cresceva e si fortificava nello Spirito”, rispondendo al disegno di Dio che lo preparava a essere missionario e profeta, per “far risplendere la luce del vangelo su coloro che stanno nelle tenebre, e indirizzare i loro passi sulla via della pace”.
Anche i suoi figli saveriani hanno goduto della misericordia di Dio e della tenerezza di san Guido, che li ha incoraggiati alla missione di annunciare il vangelo nello stesso carisma a lui donato dallo Spirito.
I suoi missionari hanno commemorato il 150° anniversario della sua nascita in modo semplice e gioioso: in casa e fuori, in tutte le parti del mondo dove si trovano a vivere la missione.
Vogliamo fare partecipi anche voi tutti della nostra gioia filiale.