Gesti e segni vivi per la fraternità universale
La presenza cristiana in Marocco ha le sue origini più antiche nelle comunità e nei santi della Chiesa dei primi secoli in Nord Africa. Infatti, durante i secoli III e IV, vi erano vescovadi in queste terre a Tangeri, Ceuta, Tetouan, Asila, Larache, Volubilis e Salé. C’è stata una vita cristiana estesa e fruttuosa, che ha lasciato un segno, anche con molti martiri, nell’impegno evangelizzatore della Chiesa in questa regione. Da più di otto secoli, l’Ordine dei Frati Minori svolge la sua missione.
Il cardinale Cristóbal López Romero è l’arcivescovo di Rabat e amministratore apostolico di Tangeri. La Chiesa cattolica in Marocco è composta da comunità vive ed entusiaste con circa 30.000 cattolici, in 30 parrocchie, servite da 51 sacerdoti (diocesani e religiosi); 30 comunità religiose con 154 suore, con due monasteri femminili di Clarisse e di Carmelitane e quello maschile dei Trappisti di Nostra Signora dell’Atlante.
La Chiesa del Marocco fa parte della più grande “Chiesa cattolica nel Maghreb”, una Chiesa nel cuore dell’Islam. Dal 2014, i vescovi sono riconosciuti come “Servi della speranza” e hanno voluto mettere le loro comunità in atteggiamento di “Visitazione”, per invitare, con l’esempio di Maria, ad “andare verso” e vivere l'incontro a cui oggi lo Spirito spinge, apportando gesti, segni vivi, a favore della fraternità universale.