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Ho compiuto da poco cinquantun anni e sono entrato nel numero di coloro ai quali Confucio direbbe che “devono cominciare a prepararsi per prendere la via del cielo”. Gli orientali dicono che si nasce belli e si muore brutti, perché fino a vent'anni la tua faccia te la fa Dio, ma dopo sei tu che te la fai e tutto dipende da come vivi.

La vocazione missionaria

Sono nato in Francia da genitori emigranti. Mia madre è bergamasca di Zorzone, frazione di Oltre il Colle; mio padre era di Belluno. Questo spiega il mio cognome un po' strano per Bergamo. Fino a quattro anni ho vissuto in Francia, poi la famiglia si è trasferita a Ponteranica, dove ho fatto le elementari. Andavo alla parrocchia della Ramera. Volevo diventare missionario, ma i miei genitori non erano d'accordo e mi hanno iscritto alla prima media in una scuola a Bergamo. In seconda media però sono riuscito a entrare nella scuola dei saveriani di Alzano e qui, nel 1967, è cominciata la mia avventura missionaria: avevo dodici anni. Alzano Lombardo è il posto dove sono vissuto più a lungo: otto anni, anche se in tre tappe diverse.

Per la mia formazione i saveriani mi hanno fatto girare in molte città e questo ha contribuito ad allargarmi gli orizzonti. Dopo essere diventato sacerdote, sono stato a Londra per imparare l'inglese e poi sono andato in Giappone, la missione che avevo scelto. Era il 1982 e avevo 27 anni. In Giappone sono rimasto per quasi vent'anni.

Con la valigia in mano

Anche in terra giapponese ho cambiato sei missioni. All'inizio ero nelle città industriali di Kobe ed Osaka, poi nelle campagne del sud a Miyazaki e Kagoshima, dove è sbarcato 456 anni fa san Francesco Saverio. Sono orgoglioso di essere un successore di questo grande santo missionario!

In missione ho dovuto imparare la lingua, un po' difficile, e in seguito mi hanno chiesto di dirigere alcune scuole d'infanzia. Nel mondo dei bambini ho scoperto un piccolo paradiso: avevo la possibilità di parlare dei valori cristiani ai genitori che non erano cristiani. Come missionario mi sono specializzato in cammini di fede per la preparazione al battesimo, in incontri di spiritualità per giovani, nelle spiegazioni della Bibbia per gli adulti.

Il bel regalo di Natale

Quando sono tornato a Bergamo, ho cercato di essere missionario tra la mia gente. Mi sono impegnato, ma non ho dimenticato il primo amore della missione. Il giorno del mio cinquantesimo compleanno ho scritto una lettera ai superiori con la richiesta di poter tornare a parlare del Signore in lingua giapponese.

Il Natale del 2005 mi ha portato il regalo più gradito: il ritorno in Giappone. Vorrei partire subito, ma devo aspettare di ricevere il visto dalle autorità competenti. Subito dopo, prenderò il volo.


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