Con il popolo giapponese
Vedendo le tragiche immagini di quanto è accaduto in Giappone con il triplice disastro del terremoto, dello tsunami e della centrale nucleare, molti hanno chiesto notizie circa la situazione dei saveriani che lavorano in Giappone, e come contribuire concretamente per alleviare le sofferenze.
Abbiamo chiesto al superiore p. Pier Giorgio Manni, che ha risposto:
"Dopo il primo terremoto di 9.0 gradi durato 4 interminabili minuti, le successive ondate di "tsunami" hanno portato distruzione e morte sulla costa del Pacifico, nelle tre province che costituiscono la diocesi di Sendai. Seguiamo con ansia i tentativi compiuti per contenere il pericolo di espansione delle radiazioni, sprigionate dalle centrali atomiche gravemente danneggiate dal sisma. Le comunicazioni telefoniche e i collegamenti ferroviari e via terra sono rimasti interrotti per lunghi giorni...
Posso rassicurare i parenti e gli amici che chiedono notizie, che tutti i saveriani stanno bene e non ci sono motivi di apprensione. La chiesa e tutta la nazione stanno mobilitandosi per portare soccorso alle popolazioni colpite. Cerchiamo di vivere una vita sobria e di aiutare la Caritas Giapponese nella distribuzione di viveri e acqua agli evacuati dalle zone colpite, che sono oltre 435mila. Condividendo la sofferenza e le speranze di questo popolo, chiediamo la vostra preghiera e la vostra comprensione. Grazie".
p. Pier Giorgio Manni, sx - Giappone.
Chi volesse contribuire, può utilizzare il C/cp ricevuto con la rivista o fare un bonifico bancario alla Procura di Parma. Tutte le offerte verranno date al superiore dei saveriani in Giappone, che le passerà alla Caritas locale per un progetto specifico nell'area colpita.