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Chiamati alla missione: La Domenica, tornando a casa

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Finita la Messa, l'assemblea si scioglie e ognuno torna a casa. Il pranzo domenicale: la famiglia riunita. Poi si scioglie anche la piccola assemblea domestica e ognuno se ne va per i fatti propri: il cinema, la passeggiata, il pomeriggio davanti alla TV, i piccoli lavori in giardino, al bar con gli amici, una visita ai parenti… In attesa di riprendere domani la routine della propria fatica, i giorni feriali.

Dell'Eucaristia cosa resta? Il fatto che Cristo sia morto e risorto tra noi e ci abbia comunicato se stesso, nella Parola e nel Pane, che traccia lascia nel tempo? Apparentemente nessuna. Eppure lo scopo dell'Eucaristia è configurare la nostra vita, farne una vita eucaristica : cioè fraterna, donata e condivisa, nella lode di Dio e nella speranza del Regno che viene. L'Eucaristia, qui sulla terra, è il vertice a cui tutto tende e la fonte da cui tutto sgorga. Dall'Eucaristia nasce la missione.

Andate, si chiude! Una curiosità. I meno giovani ricordano che un tempo la Messa “si diceva” in latino e finiva con Ite, missa est , che viene generalmente tradotta con: “Andate, la Messa è finita”. Ma questa traduzione non convince dal punto di vista grammaticale. Tanto che qualcuno traduce con: “Andate, è stata mandata”, facendo riferimento al fatto che il Pane eucaristico veniva portato nelle case per chi non aveva potuto partecipare (caso frequente nelle prime comunità: non solo per malattia, ma per motivi di lavoro, dato che la domenica non era giorno festivo, o a causa delle persecuzioni). L'uscita dei ministri che portavano l'Eucaristia era il segnale per l'assemblea di sciogliersi.

L'idea è interessante, ma è stata soppiantata da un'altra frase più concreta: Ite, dimissio est , che era l'invito con cui il “questore” romano annunciava la chiusura delle antiche basiliche. Un po' come nei supermercati quando l'altoparlante avverte: “fra cinque minuti si chiude”. Da Ite, dimissio est si sarebbe passati al più semplice Ite, missa est . Insomma, si chiude!

Ma non si chiude proprio niente. Le porte si spalancano e la Messa continua fuori. Invece di Ite, missa est , dovremmo dire Ite, missio est. Andate, comincia la missione. E in che consiste la missione? Nel dire a tutti l'evento a cui abbiamo partecipato: la morte e risurrezione di Gesù, segno dell'amore di Dio per il mondo.

Quest'annuncio va dato anzitutto in silenzio, con la vita nuova delle nostre comunità e nelle nostre case. Dopo il banchetto eucaristico - abbiamo detto - c'è il banchetto domestico. E non ci riferiamo tanto al mangiare insieme, quanto alla vita insieme di cui il pranzo domenicale è un momento semplice e gioioso.

Nasce la missione. La famiglia cristiana è la prima comunità che nasce dall'Eucaristia e all'Eucaristia si configura. Da qui l'ascolto quotidiano della Parola , che conduce tutti i membri della famiglia all'obbedienza della fede. Da qui la condivisione di ogni bene e preoccupazione, fatica e speranza, dolore e gioia. Da qui il servizio reciproco , fino al dono della vita per i più deboli (i bambini, i malati, gli anziani). Da qui la capacità di perdono e di riconciliazione , consapevoli della propria fragilità e della misericordia di Dio.

Da qui, insomma, quella fraternità familiare, fondata in Gesù, che diventa focolare per la società e luce che illumina gli angoli più oscuri della storia del mondo.



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