(di: diocesidicremona.it)
Padre Vinio Corda era nato a Soresina l'11 maggio 1926. Secondo le note biografiche stese dal prof. Cabrini e conservate nell’archivio parrocchiale (Fondo Cabrini), il nome Vinio (abbreviazione di Lavinio) gli derivava dal titolo della Cascina “La Vigna” (presso Moscona), nella quale era venuto alla luce dai genitori Paolo e Rosa Cimelli, sesto di sette figli.
In realtà, Vinio venne notificato nel comune di Trigolo (più vicino di Soresina) con il nome di Dante; e fu battezzato a Trigolo con il nome di Giuseppe. Dopo qualche anno la famiglia Corda si trasferì a Soresina, nella zona del “Vecchio Antice”.
La “gioventù cavalleresca”
Vinio trascorse la sua fanciullezza e l'adolescenza fra la casa paterna, la chiesa di San Siro e quella monastica della Visitazione, il gruppo dei chierichetti e molti amici. Agli svaghi sportivi tipici della maggioranza degli adolescenti, Vinio preferiva costruire altarini domestici, addobbarli con tovaglie, candelieri e candele, da lui stesso ingegnosamente realizzati con materiale vario.
Erano gli anni della guerra. Mentre la vocazione si rafforzava, insieme ad alcuni amici “fondò” (29 gennaio 1944), quasi per gioco, ma con seri propositi di preghiera e di assistenza ai poveri del Lazzaretto, sulla strada di Ariadello, la “Pia Società Gioventù Cavalleresca Salesiana”.
Vinio, allora apprendista nella tipografia Mariani di Soresina, compose e stampò le tessere per i confratelli: ogni “aggregato” assumeva un altro nome (una sorta di pseudonimo) all'interno della società, in aggiunta al proprio nome di battesimo.
Con i missionari saveriani
Terminata la guerra, Vinio incontrò a Soresina don Luigi Pollastri, giovane sacerdote di Cremona, che lo accompagnò come direttore spirituale e con l'aiuto del quale maturò la sua vocazione. Si prospettò per Vinio l'ingresso nell'istituto saveriano missioni estere, fondato dal vescovo di Parma san Guido Conforti. E fu così che, il 6 gennaio 1946, Vinio fu accolto a Cremona nel seminario saveriano da padre Battaglierin (poi divenuto vescovo di Khulna in Bangladesh).
Dopo gli studi ginnasiali a Grumone (Corte de’ Frati) sotto la guida di padre Azzolini (poi divenuto vescovo di Makeni in Sierra Leone), il noviziato a S. Pietro in Vincoli, il liceo a Desio (MB), e gli studi teologici a Piacenza, Vinio venne ordinato sacerdote il 22 marzo 1958 nella chiesa di S. Maria in Campagna. Il giorno successivo celebrò la prima Messa nella chiesa dei saveriani a Piacenza. Il 13 aprile fu accolto a Soresina e “pontificò” solennemente la sua prima Eucarestia in San Siro.
Una vita in Indonesia
Il giovane saveriano rimase un anno a Piacenza, come animatore missionario. Fu quindi destinato all’Indonesia dove, esclusi brevi periodi di vacanza e di aggiornamento, trascorse tutta la sua vita: dal 1959 al 2015.
Lavorò nelle incontaminate isole Mentawai (dal 1960 al 1975), quindi a Padang, nell'isola di Sumatra (dal 1976 al 2004), e a Jakarta, nell'isola di Giava (dal 2004 al 2014). Si dedicò prevalentemente alla pastorale parrocchiale. Fu pure impegnato nella formazione, come direttore del collegio per catechisti a Padang e come direttore spirituale nel seminario saveriano e confessore dei giovani studenti di filosofia a Yoyakarta.
Nell’ultimo periodo, a causa delle gravi limitazioni indotte dall'età avanzata, risiedeva alla casa saveriana di Padang. Qui deceduto il mattino del 30 gennaio, le sue esequie sono state celebrate dal vescovo di Padang, per essere sepolto nel piccolo cimitero saveriano.
