Anche tu fa' lo stesso…
La Giornata mondiale del malato è per i malati, per gli operatori sanitari, per i fedeli cristiani e per tutte le persone di buona volontà «momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della sofferenza per il bene della chiesa e di richiamo per tutti a riconoscere nel volto del fratello infermo il Santo Volto di Cristo che, soffrendo, morendo e risorgendo ha operato la salvezza dell'umanità»
Con le parole conclusive della parabola del Buon Samaritano, «Va' e anche tu fa' lo stesso» (Lc 10,37), il Signore indica qual è l'atteggiamento che deve avere ogni suo discepolo verso gli altri, particolarmente se bisognosi di cura. Ciò vale non solo per gli operatori pastorali e sanitari, ma per tutti, anche per lo stesso malato, che può vivere la propria condizione in una prospettiva di fede.
A questo proposito, vorrei richiamare alcune figure, tra le innumerevoli nella storia della chiesa, che hanno aiutato le persone malate a valorizzare la sofferenza sul piano umano e spirituale, affinché siano di esempio e di stimolo: santa Teresa del Bambino Gesù, il venerabile Luigi Novarese, Raoul Follereau, la beata Teresa di Calcutta...
Vorrei infine rivolgere il mio pensiero di viva riconoscenza e di incoraggiamento alle istituzioni sanitarie cattoliche e alla stessa società civile, alle diocesi, alle comunità cristiane, alle famiglie religiose impegnate nella pastorale sanitaria, alle associazioni degli operatori sanitari e del volontariato. In tutti possa crescere la consapevolezza che «nell'accoglienza amorosa e generosa di ogni vita umana, soprattutto se debole e malata, la Chiesa vive oggi un momento fondamentale della sua missione».