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America Latina: l’animazione vocazionale in Colombia

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Hanno seguito Cristo, missionario del Padre - Parlare ai giovani che Dio chiama

In questi ultimi anni noi saveriani stiamo incrementando l'attività di animazione vocazionale anche in Colombia. Posso sintetizzare la nostra meta in due aspetti: ricordare alla chiesa locale che "è missionaria" e suscitare nei giovani il desiderio di pentare missionari. Per raggiungere questi obiettivi, p. Enzo Tonini ed io ci rivolgiamo ai sacerdoti e ai giovani.

Perché pensare ai problemi degli altri?

Il vescovo di Bogotà ha affidato a noi saveriani la responsabilità dell'animazione missionaria nella diocesi. "Approfittiamo" dell’incarico per parlare ai sacerdoti e alle comunità cristiane della missione universale della chiesa, della situazione in cui vivono le popolazioni soprattutto dell'Asia e dell'Africa.

Uno dei pericoli che vive la chiesa qui in Colombia è quello della chiusura. Il ragionamento è più o meno questo: "Abbiamo già tanti problemi qui; perché dovremmo pensare ai problemi degli altri?". Poco a poco stiamo cercando di sensibilizzare la chiesa affinché anche qui si possa respirare aria di universalità.

Ci facciamo guidare dal motto che ci ha lasciato il beato Conforti: "fare del mondo una sola famiglia". L’America latina ha conosciuto il vangelo grazie allo sforzo, ai sacrifici (e anche agli errori) di tanti missionari e missionarie che hanno lasciato il loro paese e hanno dato la vita per far conoscere Gesù e il suo messaggio. È arrivato il momento in cui l’America latina ricambi questo servizio ricevuto, inviando missionari nel mondo intero.

Su e giù per le Ande con la Fiat bianca

L'altra parte della nostra attività è rivolta soprattutto ai giovani colombiani. Dovreste vederci, padre Enzo ed io, con la nostra "Fiat bianca", andare su e giù per le Ande, per raggiungere paesi sperduti e lontani. Andiamo per parlare ai ragazzi e ai giovani che Dio chiama e a cui bisogna dare una risposta, della bellezza di donarsi agli altri, delle scelte da fare nella vita.

Quando arriviamo in una scuola, è sufficiente che apriamo bocca e tutti restano in silenzio. Voi direte: "Che potenza! Dev’essere lo Spirito Santo!". No, è solo il nostro accento nel parlare, così perso dal loro. Effettivamente, anche questo ci aiuta nella nostra attività. Qui le classi hanno 50 o 60 studenti. Riuscire a tenerli tranquilli e attenti a volte non è facile. Il fatto che siamo stranieri suscita la loro curiosità. Se non ci ascoltano per quello che diciamo, lo fanno per come lo diciamo...

Il difficile lavoro di discernimento

Grazie a Dio, non mancano giovani interessati alla vita missionaria. Dieci giovani studiano filosofia nel nostro seminario a Medellin. Sono frutto del lavoro nostro e degli altri saveriani che lavorano nell'animazione e nella pastorale parrocchiale.

Il lavoro difficile è fare un cammino di vero discernimento con i giovani. La situazione precaria in cui vivono li spinge a lasciare il proprio paese e andare verso le grandi città. Molti di questi giovani portano con sé esperienze dolorose dell'infanzia: il papà che è andato via da casa; la mamma che li sgridava perché erano di peso; a volte hanno vissuto storie di violenza... Queste sono le problematiche che dobbiamo affrontare nei nostri colloqui personali.

Quando un giovane si lascia aiutare...

Qualcuno sostiene che le esperienze passate non lasciano alcuna traccia nei giovani. Ma tutti sappiamo che è esattamente il contrario. Il nostro cervello è il miglior registratore che esista: lì conserviamo tutti i messaggi che abbiamo ricevuto dalla nascita. Si tratta di saperli riconoscere, di accettarli e, se è il caso, di perdonare le persone che ci hanno fatto qualche danno. Questo è il cammino che noi cerchiamo di fare con i giovani.

L’esperienza più gratificante è quando un giovane si lascia aiutare e inizia davvero a fare un cammino di crescita spirituale. Una volta che si riesce a passare la barriera della paura, che blocca e non permette di andare in profondità, tutto è più facile. Quando si sbloccano i meccanismi di difesa, allora è bello vedere giovani che accettano la propria storia e sono quindi pronti a regalare la loro vita per le missioni.

Ecco, in sintesi, la nostra attività di animazione vocazionale per la missione qui in Colombia. Ogni tanto, fate una preghiera anche per noi. Grazie.


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