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Allegria, generosità, perseveranza

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Dal 2008 ho ricevuto l’incarico di lavorare come formatore nella comunità internazionale dei nostri studenti di teologia. Da allora ho imparato che il popolo filippino è un eccellente formatore per tutti gli stranieri che vengono qui a studiare e specializzarsi. Con la loro cultura e religiosità, i filippini offrono una profonda testimonianza a tutti per vedere, ascoltare e sentire.

Non voglio essere ingenuo, idealizzare la realtà oltre il dovuto. Credo però che sia giusto e doveroso per noi lasciarci formare da questa complessa realtà. Sono tre le caratteristiche specifiche di questo popolo.

Sempre avanti con fiducia

Allegria di vivere. Anche in situazioni di vita molto precarie, questo popolo non smette di sorridere, di scherzare e, persino di fronte alla propria sfortuna, ha la forza di incontrarsi, cantare e danzare. L’oceano di problemi e difficoltà non impedisce ai poveri di essere felici: sono contenti anche per cose piccole e semplici.

Generosità. I poveri sono i più generosi. Sanno che ciò di cui dispongono non è sufficiente per tutti, ma è proprio all’interno della famiglia che i figli imparano a condividere e donare, prima ancora di soddisfare le proprie necessità.

Perseveranza. Calamità naturali arrivano una dopo l’altra, con la stessa regolarità con cui il giorno viene dopo la notte. La reazione dei sopravvissuti potrebbe essere di disperazione, perdita di coraggio e di forza per ricominciare. Invece, al contrario, anche sapendo che le calamità torneranno, subito dopo la piena, la raffica di vento e il terremoto, le persone ricominciano a costruire tutto di nuovo come se avessero la certezza che la devastazione non tornerà più. Questa capacità di riprendersi, tante volte nel corso della vita è per me un grande insegnamento.

Due case e due storie in me…

Quando sono arrivato nelle Filippine, non sapevo che sarei rimasto tutto questo tempo. Oggi questo popolo e questa storia fanno parte di me, e sento che tutto ciò mi ha cambiato e sta trasformando la mia visione del mondo.

Oggi il Brasile e le Filippine sono le mie due patrie, le mie due case, le mie due storie, le mie lingue, culture, esperienze di Dio che sempre di più si integrano dentro di me formando ciò che sono.

Sono convinto che la possibilità di entrare nell’universo e nella visione del mondo di un altro popolo sia una grazia di Dio, che ci permette di conoscere un altro suo aspetto divino.



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