A proposito di Misna...
Presa visione di quanto apparso sulla stampa tra dicembre e gennaio 2016 circa la chiusura dell'agenzia Misna di proprietà dei quattro Istituti missionari italiani (Comboniani, Consolata, Pime e Saveriani), desideriamo precisare i seguenti punti.
- la criticità della Misna non è storia recente; per quasi dieci anni abbiamo cercato di trovare soluzioni per garantirne il funzionamento.
- fatta un’approfondita analisi, sono emersi chiaramente alcuni problemi che ci hanno portato alla decisione di porre fine all'attività di Misna.
Tre le ragioni fondamentali della chiusura. Anzitutto si è rilevata la seria difficoltà di garantire personale adatto per la gestione di un’agenzia come Misna. Pur riconoscendo il valido e cospicuo contributo della Cei e la volontà di aiutare, la situazione è pesantemente deficitaria. Finora i nostri Istituti si sono sobbarcati spese che non ci sentiamo più di approvare davanti al cambiamento e alle esigenze della missione attuale. Infine, il profondo cambiamento della realtà della comunicazione, in cui Misna si collocava, ha portato l'agenzia a modificare con il tempo lo stile iniziale.
È stata una scelta molto difficile, presa nel contesto di “crisi” dei media missionari che dal 2010 hanno visto decimate le loro testate. Questa decisione non cancella la speranza e l'impegno di continuare ad animare e informare il popolo di Dio sulla attività missionaria della chiesa nel mondo.
Ringraziamo tutti coloro che in questi anni si sono coinvolti e generosamente prodigati per la Misna.
- p. Luigi Menegazzo (Saveriani)
- p. Tesfaye Tadesse Gebresilasie (Comboniani)
- p. Stefano Camerlengo (Consolata)
- p. Ferruccio Brambillasca (Pime)
N.d.r: spiace constatare che non si sia riusciti a trovare un’intesa per creare un’iniziativa che unisse le congregazioni. Ci chiediamo: conta ancora la Comunicazione missionaria? Quanto? Come? Così, sembra valere di più il detto: Ognuno per sé e Dio per tutti.